Si è concluso ieri sera, venerdì 30 giugno, la prima edizione del Napoli Pride Park, il programma di eventi di avvicinamento al Napoli Pride 2023
Nella giornata conclusiva c’è stato un confronto sulla storia del movimento lgbtqi+ italiano a cui hanno preso parte attivisti e attiviste storiche sia locali che nazionali, la proiezione in prima nazionale del docufilm “Il delitto di Giarre” e per il finire il “Drag Queen Family Show”.
Nei cinque giorni precedenti si sono alternati negli spazi del Real Albergo dei Poveri incontri e convegni intensi e partecipati a partire dal panel che ha visto la partecipazione del Sindaco e della Regione Campania in cui si sono confrontati i principali partiti progressisti di opposizione all’attuale governo fortemente reazionario che sta mettendo in discussione i diritti acquisiti dalla comunità lgbtqia+ che fanno di Napoli un laboratorio nazionale per costruire un’alternativa vera al Governo Meloni.
La serie di eventi è stata inaugurata da un confronto su diritti e libertà civili che ha visto la partecipazione di Gilda Sportiello e dell’ex ministro Roberto Speranza; lo scrittore Maurizio De Giovanni è stato protagonista di un convegno sulla scuola; Nadan Petrovic ha preso parte ad un dibattito pubblico sull’Immigrazione, i rappresentanti di importanti aziende e dei sindacati hanno discusso di lavoro e diversity management; artisti locali e nazionali hanno proposto le loro opere ai numerosi visitatori.
“L’evento è stato un successo che ha superato ogni più rosea aspettativa – dichiarano i promotori del Comitato Napoli Pride – che ha visto molti confronti politici ma anche attività culturali quali mostre, rappresentazioni teatrali e proiezioni ma soprattutto ha permesso di restituire in parte il Real Albergo dei Poveri ai cittadini napoletani ma anche ai numerosi visitatori stranieri così come accadde con la NATO di Bagnoli al termine del Napoli Pride del 2016 quando il corteo entrò negli spazi fino ad allora utilizzati esclusivamente dai militari”
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