Varese, 14 febbraio 2017
Arcigay Varese è lieta di annunciare che il Varese Pride 2017 ha ricevuto il patrocinio di Provincia di Varese.
“Ringraziamo il Presidente Gunnar Vincenzi e l’amministrazione che presiede per il sostegno morale alle cause della comunità LGBTI che non è mai mancato fin dall’anno scorso anche a altre iniziative che abbiamo organizzato: il Varese Pride 2016, la giornata contro l’HIV o il Transgender Day of Remembrance sono solo alcune delle iniziative che hanno avuto il supporto dell’organizzazione provinciale e di questo non possiamo che essere felici segno di una vicinanza concreta dell’amministrazione provinciale” – dichiara Giovanni Boschini, presidente provinciale di Arcigay Varese.
La situazione in Provincia di Varese
Essere una persona LGBTI* (acronimo internazionalmente riconosciuto che identifica le persone Lesbiche, Gay, Bisex, Trans e Intersex) nei piccoli comuni del Varesotto è ancora difficile: lo stigma sociale è ancora altissimo così come i pregiudizi e molte persone sono terrorizzate all’idea di rivelare il proprio orientamento sessuale o identità di genere a scuola, al lavoro o in famiglia.
Tuttavia, nel complesso, notiamo un discreto miglioramento: le segnalazioni di casi di omotransfobia e maltrattamenti in famiglia alla nostra associazione risultano infatti diminuite in questi mesi.
L’approvazione della legge sulle unioni civili ha sicuramente aumentato complessivamente l’accettazione nei confronti di Gay e Lesbiche, ma permangono dei pregiudizi negativi nei confronti delle persone bisessuali, specie per gli uomini, o delle persone Trans e Intersex.
L’argomento delle adozioni alle coppie omosessuali e sulle famiglie omogenitoriali rimane un tema scottante e che divide e pertanto queste famiglie non si rendono visibili in Provincia.
Le unioni civili in Provincia di Varese
Unioni civili sono state celebrate nei maggiori centri della Provincia e non si sono verificati ostacoli gravi alla celebrazione delle stesse: a Varese sono trattate allo stesso modo dei matrimoni tra persone eterosessuali e celebrate anche dal sindaco e dal vicesindaco, così come negli altri centri anche minori. A Gallarate il sindaco Andrea Cassani (Lega Nord) si è rifiutato di celebrarle personalmente così come a Saronno da parte del sindaco Andrea Fagioli (Lega Nord), ma la legge è sempre stata comunque applicata correttamente senza differenze di trattamento di sorta delegando la celebrazione a altre persone.
A Busto Arsizio non sono ancora state registrate unioni civili dagli ultimi dati in nostro possesso, nonostante il sindaco di centrodestra Emanuele Antonelli si sia reso disponibile nel celebrarle al pari dei matrimoni.
Secondo un’indagine di Arcigay Varese svolta nei comuni tra settembre e ottobre, il sindaco di Gazzada Schianno Cristina Bertuletti (Lega Nord e indipendenti) non sarebbe disponibile a celebrare le unioni civili personalmente, ma delegherà comunque qualcun altro a farlo come previsto dalla legge. Dello stesso avviso è il sindaco di Morazzone Matteo Bianchi (Lega Nord). mentre i sindaci di Brunello, Cittiglio, Masciago Primo, Orino, Cantello e Uboldo saranno disponibili a celebrarle personalmente, così come a Olgiate Olona dove, tra l’altro, è stato predisposto un calendario in cui ogni mese un assessore o un consigliere comunale svolge le funzioni di stato civile delegate.
Anche a Casciago il sindaco ha celebrato ufficialmente la prima unione civile.
Il Tour di Varese Pride in provincia
Il Varese Pride girerà la provincia con il suo gazebo partendo da Busto Arsizio il 4 marzo, per poi passare da Gallarate (ad aprile), a Saronno (a maggio) e infine a Luino (inizio giugno), portando tutti i colori e l’allegria del Pride di Varese e attività di informazione sulla situazione dei diritti delle persone LGBTI*.