173 tra deputati e senatori del Pdl, e gruppi alleati, hanno sottoscritto un documento che dice no al matrimonio civile tra persone dello stesso sesso; no a istituti equivalenti; no a qualunque forma di riconoscimento delle coppie omosessuali.
E’ grottesco e insieme avvilente che, mentre il Paese patisce le conseguenze di una crisi economica che il Pdl ha la responsabilità di avere negato e occultato e mentre i cittadini italiani attendono una seria e giusta legge elettorale diversa dal “porcellum” che lo stesso Pdl ci ha imposto, ben 173 parlamentari di quell’area decidano di iniziare la solita campagna elettorale da spiaggia sulla pelle delle persone gay, lesbiche e transessuali per dare fondo al peggior livore ideologico, offendendo l’amore tra le persone dello stesso sesso in nome di un amore della tradizione che non viene vissuto così dalla società italiana. Secondo dati ISTAT il 63 per cento degli italiani è favorevole alle unioni civili.
Questo dato francamente ci rassicura e conforta: questi 173 campioni di intolleranza non siederanno fortunatamente nel prossimo Parlamento.
Per vincere le prossime elezioni infatti occorreranno serietà , senso dello Stato, rispetto della società e dei cittadini e laicità e capacità di declinare una democrazia reale e contemporanea.
Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay