Arcigay a colloquio con la Ministra Roccella: “La violenza cresce, il Governo deve intervenire”

  

ARCIGAY A COLLOQUIO CON LA MINISTRA ROCCELLA: “LA VIOLENZA CRESCE, IL GOVERNO DEVE INTERVENIRE”

Roma, 11 febbraio 2025 – “Non siamo venuti qui per aprire una trattativa, bensì per richiamare le istituzioni e in particolare il governo alle proprie responsabilità. Davanti alla spirale di recrudescenza della violenza contro le persone  LGBTQIA+, le istituzioni devono esprimere una pubblica condanna e mettere in campo azioni conseguenti, in ottemperanza con la strategia UNAR ancora oggi in gran parte disattesa. Perché il silenzio è complice esattamente come il voltarsi dall’altra parte. L’Italia è tra i Paesi che la comunità internazionale osserva con più preoccupazione: pochi giorni fa le Nazioni Unite si sono espresse con ben 19 raccomandazioni di altrettante azioni e provvedimenti da porre in essere a tutela delle persone LGBTQIA+. Perché in Italia, le discriminazioni e le violenze basate su orientamento sessuale e identità di genere rimangono un problema sociale rilevante e urgente”. Con queste parole Natascia Maesi e Gabriele Piazzoni, rispettivamente presidente e segretario generale di Arcigay, hanno commentato all’uscita l’incontro con la Ministra alle Pari Opportunità Eugenia Roccella. L’incontro era stato chiesto pubblicamente dall’associazione a metà gennaio, nei giorni in cui le cronache riportavano numerose notizie di aggressioni e violenze ai danni di persone LGBTQIA+.

Per contrastare il fenomeno, Maesi e Piazzoni hanno ribadito alla Ministra che è necessario innanzitutto introdurre programmi nelle scuole che promuovano l’educazione sessuale, all’affettività e al consenso. Dal punto di vista legislativo, occorre estendere la legge Mancino-Reale per includere crimini d’odio motivati da orientamento sessuale, identità di genere, sesso e disabilità.  Non solo: bisogna continuare a supportare i centri antidiscriminazione, in maniera crescente, e garantire sostegno psicologico e legale alle vittime, avviare campagne nazionali per combattere stereotipi e pregiudizi, preparare gli agenti delle forze dell’ordine a riconoscere e gestire i crimini d’odio, rafforzare le normative contro le discriminazioni sul lavoro e incentivare politiche aziendali inclusive.  Arcigay ha richiamato inoltre il Ministero alla concertazione delle politiche di prevenzione e contrasto della violenza attraverso tavoli istituzionali aperti alle sigle  associative e a  migliorare la raccolta di dati sui crimini d’odio per interventi mirati.  

Alla Ministra, Arcigay ha indicato come proprio orizzonte politico le rivendicazioni della piattaforma “La Strada dei Diritti” (www.lastradadeidiritti.it), che includono:  l’estensione del matrimonio egualitario, l’accesso per tutte le coppie e i single all’adozione e alle PMA e il riconoscimento dei figli e delle figlie alla nascita,  il riconoscimento dell’identità di genere e la sua depatologizzazione, il divieto di interventi chirurgici non necessari sui minori intersex, la messa al bando delle pratiche di conversione, dannose e prive di fondamento scientifico, la piena applicazione della legge 194/78 sull’aborto, e la richiesta di aggiornamento della legge 135/90 sull’HIV/AIDS. “Sono tutte battaglie di civiltà che in altri Paesi europei vengono accolte dai governi indipendentemente dal loro colore politico”, hanno detto Maesi e Piazzoni. Dal nostro punto di vista continueremo a incalzare il Ministero affinché faccia la sua parte”, concludono.



Nella foto: Natascia Maesi e Gabriele Piazzoni, rispettivamente presidente e segretario generale di Arcigay,


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