In pochi giorni, dal centro destra, sono arrivati due rumorosi sì ai diritti per le coppie di fatto gay. E’ il caso, nell’i’ntervento alla Camera nel corso del dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, di Benedetto Della Vedova, vicepresidente vicario dei deputati di Futuro e Libertà, che ha chiesto al governo di approvare “leggi che riconoscano le coppie di fatto omosessuali ed eterosessuali”.
Ancora, Enzo Raisi, esponente del Fli, intervistato da Klaus Davi, si è detto “favorevole ai diritti per le coppie di fatto omosessuali… Per gli omosessuali preferisco una forma di diritti pacs””. Ci auguriamo che tali aperture, ancorché timide e ancora distanti dalle richieste di piena parità tra omosessuali ed eterosessuali, segnino un inversione di tendenza. Non possiamo quindi che apprezzare lo sforzo culturale di chi sta cercando di costruire un centro-destra finalmente europeo, laico e liberale, non legato a sterili posizioni di stampo clericale ma in dialogo con la società reale, convinto che le tematiche lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) costituiscano uno dei paradigmi di crescita del nostro Paese.
Ci aspettiamo ora anche da parte del centro sinistra una presa di posizione su temi fino ad ora disattesi ed inascoltati che poniamo all’attenzione della politica e della società da anni.
A tutta la classe dirigente chiediamo di esprimersi con chiarezza su questioni che reputiamo non ulteriormente differibili: il diritto all’uguaglianza, la piena cittadinanza, l’abolizione di ogni discriminazione fondata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere, una legge di reale tutela contro l’omo-transfobia, l’accesso al lavoro per le persone trans, l’accesso alla procreazione medicalmente assistita per le persone e le coppie, nonché l’adozione di leggi a tutela dei numerosi figli di gay, lesbiche e persone transessuali.
Di fronte a questi segnali positivi, forti dell’’esperienza trentennale di elaborazione politico-culturale della nostra associazione, riteniamo che ci siano le condizioni politiche per un incontro-confronto diretto con i deputati di centro-destra che hanno espresso queste aperture e con tutte le altre forze politiche e sociali, anche per tradurre le dichiarazioni in esperienze concrete.
Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay