Bologna, 5 febbraio 2014 – “Abbiamo seguito con amarezza e stupore le acrobazie mediatiche di questi giorni del governatore Scopelliti, inciampato in una grottesca “garanzia di virilità” che ha voluto fornire al suo elettorato”. Lo dichiara Flavio Romani, presidente di Arcigay. Che prosegue: “Uno slancio indubbiamente omofobo e sessista, preso letteralmente dal frasario littorio e che non scompare evidentemente all’indomani mattina con una formula di scuse, dovuta sì ma purtroppo sostanzialmente inutile. Il “manifesto machista” di Scopelliti al contrario contribuisce a connotare, senza tra l’altro alcun colpo di scena, l’identikit politico di un partito, il Nuovo Centrodestra che si è presentato all’elettorato brandendo come valore la lotta contro il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Parola di Angelino Alfano. Sullo spessore di questo obbiettivo, sulla sua utilità sociale e sul livello di omofobia che esprime non è necessario alcun commento: in questo contesto Scopelliti aggiunge solo la trivialità del folklore e della politica naufragata al bancone di un bar. Ci è parso ancora più sorprendente poi apprendere questa mattina del tentativo di Scopelliti di chiudere l’incidente e di smarcarsi dalle accuse di omofobia attraverso la candidatura di un omosessuale dichiarato, in questo caso l’amico Alessandro Cecchi Paone, al quale auguro di realizzare con successo l’auspicio di una nuova carriera politica a sostegno dei diritti delle persone lgbt. Lieti dell’investimento di fiducia del Nuovo Centrodestra su Alessandro Cecchi Paone, per noi è però urgente ritornare al nocciolo della questione, cioè all’omofobia espressa dal governatore. Che se non è vera o la si vuole smentire, richiede subito la messa in campo di iniziative concrete nell’ente che il governatore presiede, oltre che di un sostegno alle iniziative di legge in discussione in queste settimane in Parlamento, cioè la legge contro l’omotransfobia e quella per l’estensione del matrimonio civile alle coppie omosessuali. Scopelliti convinca il suo partito a sostenere col voto quelle leggi, proprio come hanno fatto molti deputati popolari ieri al Parlamento Europeo, dove a larga maggioranza è stato approvato il rapporto Lunacek sulle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Questa è l’unica possibilità che il governatore ha di dimostrare che chi lo accusa di omofobia si sbaglia. Altrimenti quell’accusa resta nei fatti la più fondata”.