Ieri sera, nel corso della puntata di “Porta a porta”, l’on. Antonio Di Pietro, leader dell’Idv ragionando di dinamiche elettorali e maggioranze mutevoli ha sostenuto che un governo di coalizione tra destra e sinistra “sarebbe come un matrimonio tra due maschi”.
Questa affermazione identifica uno di quei casi in cui la comunicazione pubblica determina conseguenze, comporta responsabilità e pone interrogativi sulla sincerità ed autenticità di un percorso politico sul tema dei diritti civili ed in particolare delle persone gay, lesbiche e transessuali.
“Penso che sia davvero molto preoccupante l’affermazione di Di Pietro”, dichiara Paolo Patanè Presidente nazionale di Arcigay, “perché allunga un’ombra sul suo pensiero profondo: il presidente Idv, infatti, paragona una situazione brutta e pasticciata alla dimensione intima, solidale ed affettiva che due persone dello stesso sesso hanno il diritto, come tutti, di vedersi riconosciuta dal Legislatore. Su questi temi non è possibile sbagliare. Che cosa avremmo detto se qualcuno avesse pubblicamente dato un’accezione negativa al matrimonio tra un bianco o un nero, ovvero tra un ebreo ed un cattolico? “.
Attendiamo qualcosa di più di una mera rettifica e chiediamo che con la massima serietà si eviti di ricorrere all’immagine dell’incidente di linguaggio perché chi ha ruolo pubblico deve confermare un impegno al miglioramento della società e del rispetto delle persone e delle loro affettività, a partire dalle immagini e dalle parole che utilizza. Il linguaggio è il punto di partenza per includere ovvero escludere e discriminare le persone.
“Chiediamo un incontro urgente con Di Pietro”, conclude Paolo Patanè “a chiarimento di questa vicenda e delle implicazioni politiche che vi sono sottese, e a chiarimento degli impegni che IDV intende assumersi a livello di programma rispetto ai diritti delle persone e delle coppie lgbt “.