Attraverso il sito www.votoarcobaleno.it Arc
Elezioni, Arcigay lancia Votoarcobaleno: cinque richieste ai candidati e un sito per monitorarli
Bologna, 19 febbraio 2018 – Sono cinque le richieste che compongono la piattaforma che Arcigay rivolge ai candidati in vista del voto del prossimo 4 marzo. La campagna si chiama Votoarcobaleno e oltre a impegnare i candidati e le candidate su alcuni temi, offre all’elettorato un sito web (www.votoarcobaleno.it) attraverso il quale monitorare le liste e scovare i più “friendly” o “unfriendly”. “Per la comunità lgbt – spiega Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay – in questo snodo si gioca la possibilità di tenere aperta la stagione dei diritti, che durante l’ultima legislatura ha dotato questo Paese di una legge che riconosce le unioni tra persone dello stesso sesso. Come in ogni elezione, i partiti hanno già stilato liste di proposte e promesse, in molti casi insufficienti a recuperare il grave ritardo dell’Italia su questi temi e a mettere mano perciò concretamente alle diseguaglianze che frastagliano il nostro tessuto sociale. Arcigay, aprendo un dibattito all’interno dei suoi 56 comitati presenti su tutto il territorio nazionale, ha stilato un elenco di cinque richieste prioritarie da rivolgere ai futuri eletti e alle future elette del Parlamento italiano. Una piattaforma concreta, possibile e praticabile, su cui misurare la volontà reale della politica di farsi carico delle istanze delle persone gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e intersessuali. Matrimonio egualitario, cioè il superamento dell’istituto giuridico ad hoc per le coppie di gay e lesbiche e la definitiva messa in sicurezza del riconoscimento delle coppie omosessuali. Una legge contro l’odio omotransfobico, che faccia tesoro degli errori del passato e sappia farsi strada con strumenti efficaci e rapidi, perché l’odio in Italia è un’emergenza; la riforma delle adozioni, da aprire a single e coppie same sex, e la tutela dei diritti dei minori che già vivono in famiglie omogenitoriali; l’accesso alla fecondazione eterologa per donne lesbiche e single, superando un’esclusione assurda della sgangherata legge 40; infine, un welfare che accompagni il percorso di depatologizzazione della condizione trans. Cinque obiettivi concreti per costruire un orizzonte fatto di autoderminazione, orgoglio, uguaglianza. Abbiamo racchiuso questi traguardi in una piattaforma,- conclude Piazzoni – sulla quale chiediamo pubblicamente l’impegno dei candidati e delle candidate”.