Bologna, 26 febbraio 2014 – “Ci scandalizza e ci indigna l’odg che oggi viene posto in votazione nell’aula consiliare del Comune di Trento e che chiede al sindaco di togliere i figli alle coppie omosessuali e di disporne l’immediata collocazione, riporto testualmente, “in un ambiente che favorisca il suo pieno sviluppo umano fino a quando si possa prevedere in modo definitivo alla sua protezione”. Flavio Romani, presidente di Arcigay, si scaglia contro l’interpellanza presentata a Trento dal consigliere comunale Claudio Cia assieme ad altri sette rappresentanti del centrodestra e che tra poco verrà votato in aula. “Cia accompagna la sua mostruosa richiesta con argomentazioni surreali, che addirittura disconoscono il rapporto tra genitore e figlio in caso di genitori omosessuali. Un atto inaudito, che supera in violenza i peggiori regimi totalitari. Una dichiarazione di ignoranza e inciviltà, che manipola la Costituzione e i Trattati a difesa dell’infanzia, stravolgendone il senso e arrogandosi il diritto di decidere sopra le teste dei più piccoli e dei loro genitori. Giù le mani dai nostri figli – mette in chiaro Romani -: è inconcepibile che in un’aula consiliare venga richiesto al sindaco di trasformarsi in un moderno Erode, il tutto a difesa di un’ortodossia familiare che nulla ha a che fare con il benessere dei piccoli, semmai con la stupidità di tanti adulti, come Cia e i suoi sodali, che dietro il dito puntato verso le nostre famiglie tentano di nascondere il loro essere indegni, come cittadini, rappresentanti e come modelli per gli italiani e le italiane di domani”.