“Fermiamo chi vuole cambiare i connotati della nostra città”
Bologna, 8 gennaio 2013 – Le attiviste e gli attivisti del Cassero stanno seguendo in questi giorni con viva preoccupazione la vicenda relativa al bando per l’assegnazione del Cassero di Porta Santo Stefano, a Bologna, gara che avrebbe bocciato i progetti dei collettivi Antagonismogay/Laboratorio Smaschieramenti, Clitoristix/Quelle che non ci stanno e NullaOsta (assegnatari di quello spazio dal 1998) riservando quella sede ad altre tre associazioni, impegnate su ambiti completamente diversi.
Impossibile non leggere in questo esito il compimento di quel progetto torbido e tutto politico avviato dalla Commissaria Cancellieri durante il suo mandato in città. Un atto improprio, un abuso, messo in campo in un momento di totale sospensione della democrazia, sciagura della quale persone e partiti di questa città portano piena responsabilità.
Quelle persone, quei partiti, devono oggi assumersi quella responsabilità e restituire all’amministrazione della cosa pubblica lo spessore della politica. Atlantide è una conquista, un presidio di identità, una fucina di autodeterminazione. Un simbolo, insomma, un tratto distintivo del nostro tessuto urbano e della nostra storia, un ingrediente originale che connota la crescita e lo sguardo di chi trascorre gli anni della sua formazione in questa città.
Tutto questo non si mette a bando come la caffetteria di Salaborsa.
E non siamo disposti ad assecondare il disegno di chi, nascondendosi dietro atti amministrativi fintamente democratici, realizza in realtà una strategia di marginalizzazione delle esperienze di autogestione più radicate, quasi turbassero il decoro urbano di questa città.
Con convinzione quindi aderiamo alla mobilitazione promossa da Atlantide e ribadiamo l’invito a partecipare all’assemblea pubblica convocata per domani alle 20 nella sede di Porta Santo Stefano.
Arcigay “il Cassero”