Mattarella in Russia, la protesta di Arcigay: “Gay nei lager in Cecenia: è l’esito della politica di Putin”

  

Bologna, 11 aprile 2017 – “In occasione della visita istituzionale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in Russia, vogliamo richiamare l’attenzione del Capo dello Stato alle notizie che da ormai diversi giorni giungono dalla Cecenia, dove un centinaio di persone omosessuali sarebbero state rastrellate, detenute, torturate e in alcuni casi addiritturauccise per il loro orientamento sessuale”: lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay. Che prosegue: “La notizia, lanciata dalla Novaya Gazeta, la testata russa indipendente che pubblicò gli articoli di Anna Politkovskaja, è stata inizialmente liquidata dalle autorità russe come un pesce d’aprile. Nei giorni successivi, però, diverse fonti e testimonianze dirette hanno confermato quel racconto, e nelle ultime ore riceviamo addirittura notizia di un vero e proprio campo di concentramento per le persone omosessuali a ridosso del confine tra la Cecenia e la Georgia. Anche lo Human Rights Watch, attraverso l’osservatrice Tanya Lokshina, ha denunciato l’impennata di violenza nei confronti delle persone lgbti in Cecenia. Non si tratta di un fatto isolato né inatteso: quello che succede nei territori della federazione russa è l’esito estremo e raccapricciante della politica omofoba e violenta di Vladimir Putin. Ne tenga conto allora il Presidente Mattarella quando incontrerà il collega russo: quando stringerà quella mano non lo farà nel nostro nome. La violazione dei diritti umani e i crimini che Putin esibisce o giustifica dentro e fuori dai suoi confini sono un punto ineludibile e in nessun modo trascurabile: auspichiamo che lo siano anche nella visita del Presidente della Repubblica Italiana in Russia”, conclude Piazzoni.