Rapporto Lunacek, on. Alfano smaschera la lobby clericale. Arcigay: “Ingerenza gravissima. Gli europarlamentari rispediscano al mittente le pressioni degli omofobi”

  

Bologna, 1 febbraio 2014 – “Un’operazione grave e disonesta, portata avanti da personaggi torbidi che usano il crocefisso come grimaldello politico, ricattando, mistificando, e cercando in tutti i modi di determinare gli esiti dei dibattiti nelle sedi di governo”: Flavio Romani, presidente di Arcigay, punta il dito contro il pressing del vescovo di Cremona, Dante Lafranconi, per la bocciatura al Parlamento europeo del rapporto Lunacek, dedicato ai diritti delle persone lgbt. L’ingerenza è stata denunciata pubblicamente dall’onorevole Sonia Alfano, europarlamentare del gruppo ALDE e Presidente della Commissione Antimafia del Parlamento Europeo, che ha riferito di aver ricevuto una missiva personale dal prelato, di cui riporta anche il coinvolgimento in torbidi casi giudiziari, oggi prescritti. “Ringraziamo l’on. Sonia Alfanoper la pubblica denuncia, unica e isolata rispetto ad un tentativo di ingerenza  che a noi risulta massiccio e capillare, rivolto a tutti gli eletti italiani nel Parlamento Europeo. Il re è nudo, anzi: il vescovo è nudo. Questo è il modo di operare della lobby cattolica italiana, in barba agli auspici e alle belle parole del Pontefice, del tutto inefficaci – evidentemente – a correggere il malcostume dei prelati. La relazione dell’on. Ulrike Lunacek pone questioni importanti e improcastinabili in tema di discriminazioni e di riconoscimento delle persone lgbt: privare l’Europa di questa direttiva significa rinunciare totalmente all’ambizione che l’Unione europa rappresenti un modello di civiltà e un motore di progresso, e non soltanto un vincolo finanziario. Già nelle scorse settimane il Parlamento europeo ha perso una grande occasione insabbiando la risoluzione Estrela sul diritto all’aborto sicuro. Quella bocciatura ha aperto immediatamente la strada a rigurgiti reazionari in tema di politiche di genere e proprio oggi le donne in Spagna e non solo stanno manifestando  in massa  contro il progetto di legge del ministro della Giustizia Alberto Ruiz Gallardón, che intende vietare l’aborto come libera decisione della donna, limitandone il ricorso ai casi di violenza sessuale o di grave rischio per la salute della donna. La bocciatura della risoluzione Estrela, va ricordato, si deve anche  all’appoggio che alcuni eletti italiani (tra cui i democratici Vittorio Prodi e David Sassoli) hanno saputo garantire alla lobby clericale. Non facciamo insinuazioni – precisa Romani – la denuncia pubblica dell’on. Alfano smaschera una volta per tutte il legame torbido e illecito tra la Chiesa e la politica italiana. Il voto in programma a giorni sul rapporto Lunacek è quindi un banco di prova importantissimo: ai parlamentari chiediamo di rispedire al mittente le sollecitazioni degli emissari del Vaticano e di tenere salva la dignità del mandato di cui sono investiti. Rispondano nel voto all’auspicio dell’elettorato che li ha votati e  ai programmi delle formazioni politiche di cui sono rappresentanti. Ogni voto difforme da questa rispondenza sarà inevitabilmente interpretato come l’esito di una manipolazione e la prova di un potere occulto che si insinua nella nostra democrazia”.