Bologna, 12 dicembre 2013 – “Con sconcerto e rabbia apprendiamo dell’esito del voto del Parlamento europeo sulla risoluzione Estrela, un testo che avrebbe impegnato gli stati membri alla tutela dei diritti riproduttivi e dell’autonomia delle donne su questioni come la contraccezione, l’accesso all’interruzione di gravidanza, la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili e l’educazione sessuale, ma anche nella lotta contro l’omofobia”. Flavio Romani, presidente di Arcigay, insorge contro la deplorevole condotta degli europarlamentari Pd che, contro le indicazioni del gruppo, hanno contribuito allo sciagurato esito del voto finale: “determinanti nella bocciatura – spiega Romani – i cinque voti degli europarlamentari italiani Pd, tutti dichiaratamente renziani, Vittorio Prodi, Silvia Costa, Franco Frigo, Mario Pirillo, Patrizia Toia e del capogruppo David Sassoli”. La risoluzione, in particolare, avrebbe rappresentato anche un ulteriore invito del Parlamento Europeo agli Stati membri a evitare ogni discriminazione legata all’orientamento sessuale, l’identità di genere e l’espressione di genere e a promuovere i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuali (LGBTI). Nel testo si sottolineava, tra le altre cose, che “la sterilizzazione forzata od obbligatoria di qualunque persona rappresenta una violazione dei diritti umani e dell’integrità fisica di tali individui” con riferimento anche alle persone transessuali e invitava gli Stati membri ad abrogare le leggi che la impongono . Questo il caso anche dell’Italia che impone la rimozione chirurgica dei genitali per riconoscere l’attribuzione anagrafica del sesso. “Il Pd in sede europea ha spianato la strada a un grave arretramento in tema di diritti delle donne e delle persone omosessuali e trans. La compagine renziana si è comportata come un vero e proprio cavallo di troia inviato dai clericali a indebolire il fronte della sinistra. Stesso scenario, ieri, in Regione Emilia Romagna dove il Pd non ha voluto mettere al sicuro, con l’aggiunta di sole tre parole, l’accesso alle case popolari per le coppie formate da persone dello stesso sesso. È indispensabile a questo punto che Renzi chiarisca- dice Romani – e che espliciti una volta per tutte la posizione sua e del Partito su questi temi. Ed è altrettanto necessario che l’elettorato di sinistra prenda atto dell’inganno di cui siamo tutti vittime e che si mobiliti per sanzionare alle urne questi reazionari travestiti da progressisti, un vero e proprio virus col quale si intende indebolire il cammino verso l’uguaglianza, il rispetto dei diritto umani e la vera democrazia”.