Barzelletta irride il mondo gay, Zan: ironia inopportuna in municipio

  

PADOVA – La filastrocca originale, opera dello scrittore milanese Luigi Sailer, risale quasi ad un secolo e mezzo fa e narra di una vespa che prima cattura una farfalla e poi, impietosita, la lascia volare via. Ora, però, la versione ironica di quella canzoncina, architettata dai goliardi dell’Università di Padova, rischia di diventare un «caso». Perché l’umorismo degli studenti sembra (palesemente) irridere il mondo gay. E soprattutto perché la stesura moderna de «La farfalletta», questo il titolo dei versi di Sailer, è stata affissa a mo’ di introduzione a una mostra fotografica dedicata alla goliardia del Bo (ritratti anche il sindaco Flavio Zanonato e gli ex presidenti della Repubblica Sandro Pertini, Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi) e ospitata nel cortile pensile di Palazzo Moroni, il municipio padovano. «Pur conoscendo ed apprezzando la simpatia e lo spirito dissacratorio dei goliardi – il commento dell’assessore comunale Alessandro Zan, presidente regionale di Arcigay – forse il Comune non è il luogo più adatto per sfoggiare un’ironia del genere. Devono esserci sempre forma e rispetto istituzionali». Questa la filastrocca della «discordia», ben visibile tra la rassegna di scatti organizzata dall’Esu, l’ente regionale per il diritto allo studio universitario: «La vispa Teresa, avea tra l’erbetta, a volo sorpresa, gentil farfalletta. E tutta giuliva, gridava distesa: L’ho presa! L’ho presa! L’ho presa nel cul! Ahi che mal! Te sta ben, cueaton!». D.D’A.


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