Le modifiche annunciate da Storace alla legge sulle famiglie approvata dalla Regione Lazio nell’ottobre del ’99, rappresentano il prevalere di u’ideologia liberticida sulla necessità di un concreto aiuto alle famiglie.
La legge voluta da Badaloni non riserva, è bene ricordarlo, nessun favore specifico alle coppie di fatto, omosessuali o eterosessuali, limitandosi ad intervenire sulle famiglie in caso di presenza di terzi in cura (figli, genitori anziani): solo in questo caso la legge, come sarebbe ovvio in un paese civile, non distingue fra coppie sposate o meno, né discrimina le coppie in base all’orientamento sessuale.
Già nell’aprile scorso Storace aveva annunciato la modifica della legge adducendo una motivazione esplicita: evitare di pagare “i vizi dei diversi” con i soldi dei cittadini del Lazio.
Così, accecato dalla sua solita furia ideologica e omofoba, figlia di una tradizione liberticida, Storace nega il supporto della Regione Lazio a una fetta cospicua di famiglie laziali, soprattutto ai figli e ai genitori anziani di coppie conviventi, “colpevoli” di non uniformarsi al modello etico del Presidente della Regione.
La lotta contro i “diversi” travolge i principi di una buona amministrazione. Siamo di fronte ad una concezione aberrante delle istituzioni, usate come strumento di crociata ideologica, e non di governo delle esigenze dei cittadini.
Sergio Lo Giudice – Presidente nazionale Arcigay