La Provincia di Padova vuole fermare il Pride.

  

PADOVA – Il Consiglio Provinciale su proposta di consiglieri di Forza Italia, Lega, C.C.D e Democrazia Europea, ha messo al’ordine del giorno del’assemblea del 27 marzo scorso una mozione contro il Padova Pride per spostarne la data. Esiste praticamente una maggioranza schiacciante del centro destra e pertanto è facile prevedere che tale mozione passerà tranquillamente. Fortunatamente in tale data non si è fatto a tempo a discuterla e si è rimandato il tutto alla successiva assemblea.

Ciò che afferma tale mozione è di una gravità inaudita, riduce le battaglie del movimento omosessuale a pura volgarità chiedendo che si sposti la data in nome di una cultura dominante che vorrebbe vedere tutte le persone omologate e rinunciaterie nel rivendicare la proipria dignità e i propri diritti.

Il comitato promotore del pride di Padova invita tutti a spedire un fax di protesta al Consiglio Provinciale (049/8201216) chiedendo che venga ritirata la mozione, che pubblichiamo qui sotto.

MOZIONE: “GAY PRIDE – LIBERI DI MANIFESTARE – LIBERI DI RISPETTARE”

Apprendiamo dalla stampa che sarebbe programmata una manigestazione denominata “GAY PRIDE” da svolgersi a Padova presumibilmente il giorno 8 giugno c.a. proprio in concomitanza della settimana del Santo Patrono di Paodva che ricorre il 13 giugno.
Ogni minoranza che esce dal’emarginazione – nazionale, culturale, religiosa, politica, sessuale – tende, almeno inizialmente, al narcisismo esibizionista e finchè non se ne libera, imparando a vivere spontaneamente la propria diversità e a non farci troppo caso, dimostra di essere ancora, interiormente, in una condizione di inferiorità.

Con questo non intendiamo afffatto irridere i sentimenti di fierezza di coloro che vogliono assumere consapevolezza della propria dignità e talvolta esprimono questo stato ‘animo anche in forma puerili e risentite; ce lo impediscono il rispetto per gli altri e la tolleranza per le diversità, due valori che fanno parte del bagaglio cultrale della società occidentale liberal-democratica che affonda le sue origini nella tradizione giudaico-cristiana.
Pertanto non abbiamo nulla contro la manifestazione pubblica programmata dal Comutato Promotore “Gay Pride”, manifestazione che è un sacrosanto diritto.
Non possiamo tuttavia accettare che tale manifestazione scada in atteggiamenti di bizzarra e provocatoria volgarità che, oltre a offendere il buon gusto, provocherebbe un intollerabile vulnus alla tradizione cristiana che, proprio a Padova, ha profonde radici storiche, culturale e sociale, che si manifestano anche nella ricorrenza del SANTO del 13 giugno.

Per quanto in premessa:

IL CONSIGLIO PROVINCIALE

Auspica che il comitato promotore dell manifestazione, vista la concomitanza celebrativa cristiana del Santo Patrono, prenda in seria considerazione lo spostamento della manifestazoine ad altra data; e comunque che tale manifestaizon sia rispettosa della sensibilità e delle tradizioni culturali e religiose insite nei nostri concittadini, e come tale che si svolga nel’afermazione ddei legittimi diritti reclamati e non in una esibizione folcloristica di virgulti gestanti in intenti che nulla hanno a che fare con il contenuto della manifestazione.

MASSIMO GIORGETTI
Forza ItaliaG
INO CAROLO
CCDFLAVIO MANZOLINI
LegaFLAVIO FRASSEN
Democrazia Europea

Padova, 14/03/2002


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