Molena, e se la pista fossero i coltivatori diretti?

  

Padova, 13.09.02

In riferimento all’articolo apparso in data corrente su Il Mattino di Padova circa l’omicidio di Olivo Molena a firma di Paola Malagoli e titolato Molena, una pista è quella dei gay, l’Arcigay di Padova vuole esprimere tutta la sua indignazione per l’operazione di cattiva e pericolosa informazione che viene messa in atto dal quotidiano padovano. A poco più di tre mesi da una manifestazione come il Gay Pride di Padova ci si aspettava che una maggiore sensibilità, o per lo meno oggettività, fosse usata al momento di riferire notizie legate alla questione omosessuale.
Troppo spesso si assiste sui mezzi a stampa di un uso distorto e teso al sensazionalismo di locuzioni quali: amicizie particolari, mondo o ambiente omosessuale.
Si legge nell’articolo: “Ma altre indagini sono state effettuate in città nel giro di alcuni amici stretti della vittima, persone che pare frequentasse, legate al mondo omosessuale”. Espressioni che leggiamo spesso usate quando si parla di collusi mafiosi, o di persone legate al “mondo criminale”.
Nel caso in questione sembra evidentemente l’intenzione di dare sale e interesse, con un titolo ad effetto, ad un caso di omicidio ancora insoluto, sul quale le indagine stanno spaziando ad ampio raggio: dalla vendetta personale al racket della prostituzione.
Perché, invece, di inseguire la “pista gay” non dare maggior rilievo alle parole del pm Paola Cameran (riportate da Cristina Genesin in un altro articolo nella medesima pagina) in cui il pubblico ministero sottolinea la presenza di “un’impronta campagnola” nel delitto, magari titolando: Molena, una pista è quella dei coltivatori diretti”.
In conclusione teniamo a precisare che il “mondo omosessuale”, al pari di quelle eterosessuale, fa parte a pieno titolo della società civile, tant’è che essi coincidono.

Circolo TRALALTRO
Arcigay Padova


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