Violante: “Il Parlamento discuta il PACS”

  

«E’ arrivato il momento di chiedere la calendarizzazione della legge sul PACS: è ora che il Parlamento la discuta». Ha svelato così le intenzioni dei Democratici di Sinistra, Luciano Violante, capogruppo del partito alla Camera, intervenuto venerdì sera all’assemblea pubblica sul Patto Civile di Solidarietà organizzata dalla Federazione Ds di Padova. «La proposta di legge sul Pacs di Forza Italia è firmata da soli 11 deputati – continua ancora Violante -, mentre la nostra proposta è frutto di un lavoro che ha coinvolto tutto il gruppo parlamentare dei Ds e che ha raccolto più di cento firme». La proposta di legge sul Pacs non è quindi una concessione del partito a Franco Grillini, ma una legge utile per tutte le persone del nostro paese.

Ed alle perplessità del pubblico che gli chiedeva come mai quando il centro-sinistra ha governato non ha approvato nessuna legge per gli omosessuali, Luciano Violante ha risposto tirando in ballo il “vincolo di maggiornaza”. «Stiamo facendo un lavoro di convincimento sui nostri alleati della Margherita – ha commentato -. E per questo non posso neppure assicurare che questa proposta passi non appena il centro-sinistra tornerà al governo». E su una possibile bocciatura della proposta di legge con questa maggioranza, Violante risponde: «E’ molto probabile che la legge non passerà, ma è nostro dovere far discutere il Parlamento su questi temi: neppure la legge sul divorzio è passata al primo tentativo, l’importante è che se ne parli nel paese».

La campagna “Un Pacs Avanti”, a supporto della proposta di legge, continuerà perciò a spiegarla e presentarla in tutta la penisola, preparando così anche la grande manifestazione prevista per il 14 febbraio 2004 a Roma.

L’assemblea pubblica di venerdì scorso ha visto la partecipazione anche di Franco Grillini, Marzio Barbagli (l’autore di “Omosessuali Moderni”), Piero Ruzzante (deputato Ds eletto nel colleggio di Padova) e Alessandro Zan.

Proprio quest’ultimo ha approfittato della platea gremita di numerosi esponenti della sinistra padovana per chiedere un’impegno per l’istituzione del registro delle unioni civili, anche in vista delle prossime elezioni amministrative in primavera.

Franco Grillini nel suo intervento ha sottolineato come la questione della tutela delle coppie di fatto sia all’ «ordine del giorno» anche negli ambienti vaticani, che «un giorno sì e l’altro pure si adoperano per pubblicare documenti di condanna». Un ruolo importante nello sviluppo del paese è invece dato alla tolleranza. «Le società chiuse ed integraliste sono condannate al declino – ha aggiunto ancora il presidente onorario di Arcigay -. Recenti studi hanno dimostrato che lo sviluppo è più intenso laddove sono presenti tre T: tecnologia, talento e tolleranza».

«Non c’è motivo per cui un conservatore medio debba temere la legge sul Pacs» dice Marzio Barbagli. Il sociologo fiorentino, ormai trapiantato a Bologna, ha contestato una per una le ragioni di chi si oppone alla tutela giuridica delle coppie di fatto. «Trent’anni fa gli omosessuali avevano un atteggiamento di estraneità ed ostilità verso la famiglia – racconta Barbagli -. Così oggi a destra l’immagine dei gay è quella dell’instabilità delle relazioni. Gli omosessuali invece in questi anni sono stati conquistati dall’idea di famiglia come sistema di rapporti regolati e di assunzione di responsabilità».

E’ toccato a Piero Ruzzante infine ricordare i giorni del Gay-Pride padovano. «Mentre oggi Fini fa il liberale proponendo il voto agli immigrati, allora i giovani di Alleanza nazionale avevano lanciato una raccolta firme per regolamentare le manifestazioni degli omosessuali – racconta -. Qual è perciò il concetto di libertà di coloro che sono adesso al governo?»

«E’ l’idea di libertà teorizzata da Spinoza, quella del diritto del più forte, della maggioranza che schiaccia le minoranze – gli risponde Alessandro Zan -. Noi invece crediamo nella libertà sognata da Kant, nella libertà e nei diritti della persona».


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