La locandina del Festival di Torino 2003
Un astronauta che passeggia sulla luna è il manifesto con cui il Festival di Tematiche omosessuali di Torino (17-25) festeggia i diciotto anni. Età adulta di una manifestazione cresciuta in fretta perché subito ha sperimentato immaginari di libertà, intrecci magmatici e flussi emozionali di vissuto, di un fare cinema come produzione e bisogno di consapevolezza, coscienza critica, lucidità ma soprattutto piacere. E nel tempo la manifestazione diretta con sensibile passione da Giovanni Minerba – fondatore insieme a Ottavio Mai, a lui è intitolato il premio per il migliore lungometraggio – ha per questa sua curiosità «spaziale» anticipato tendenze, equilibri, provocazioni cercando comunque nel cinema omosessuale visioni mobili di poetica e politica. Da qui sono passati, ad esempio, Derek Jarman, Ferzan Ozpetek, François Ozon, Todd Haynes, scoperte in cui si mescolava il gusto di esplorare da punti di vista sempre diversi il cinema. Quattro le sezioni del concorso – lunghi, corti, documentari – con la novità dei lungometraggi girati in video. Dodici i titoli in gara tra Canada. Messico, Corea, Argentina, Israele, Spagna… – giurati: Barbara Alberti, Edoardo Bruno, Giulia Carluccio, Aurelio Grimaldi, Luca Guadagnino. Tra gli altri La chatte a deux tetes, commedia amorosa che è omaggio cinefilo firmata da Jacques Nolot; Mango souffle, il volto gay del’India con un fratello e una sorella innamorati dello stesso uomo (la regia è di Mahesh Dattani); 17 fois Cecile Cassard, fantasmi e vite parallele concentrate nel corpo di Beatrice Dalle. E poi Tan de repente di Diego Lerman, occhio irrequeito delle nuove onde argentine; Valentin dello spagnolo Juan Luis Iborra; Mil nubes de paz cercan el cielo… di Julian Hernandez, messicano che ha vinto a Berlino il Teddy Award. Nelle Panoramiche – anche queste per i diversi formati – troviamo Deux di Werner Schroeter, delirante melò intorno alla follia ‘attrice, protagonista Isabelle Huppert. Huge Issue: raw, film collettivo di Rose Troche, Andrea Weiss, Bruce La Bruce… episodi girati in un giorno, montati in due; Girsl will be Girls, drag-comedy cone le storie di Eve, b-star sul viale del tramonto, di Coco la sua coinquilina, di Varla ingenua e giovane aspirante attrice…
La retrospettiva è dedicata a Jean Cocteau, con le regie, i film scritti e interpretati (la curano lo stesso Minerva e Cosimo Santoro, che firmano anche il catalogo). Icona 2003 Brigitte Bardot, la ribelle con ballerine-capri-spolverino e labbra imbronciate nei film e in un documentario-ritratto. Altro esordio, la sezione Europa mon amour, omosessualità e cinema europeo esplorati per temi, ques’anno «Mostri e vampiri». Tra gli eventi speciali, un omaggio al cineasta spagnolo Jaime Chavarri. Serata inagurale con Paola Cortellesi.