Da "Il Messaggero" di Pesaro 11.04.03 di Laura Capuano
Unioni di Fatto, etero e omosessuali, ‘Assessore ai Servizi Sociali Savelli rivendica la collaborazione col Circolo Agorà
IL COMUNE "BENEDICE" LE COPPIE GAY
Convegno col Patrocinio del Municipio, perplessi Barbanti e Bartolucci
Il comunicato stampa di Agorà, il circolo Arcigay della provincia di Pesaro e Urbino, in cui si annuncia l’incontro-dibattito “Un Pacs avanti. Uno strumento giuridico per le nuove coppie tra certezze e bugie", che si svolgerà stasera alle 21 presso il Cfo di via Ponchielli a Pesaro, parla di convegno organizzato con la «collaborazione» dell’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Pesaro. Cinzia Massetti, che di Agorà è consulente legale, non si sbilancia e usa la prudente locuzione di «partecipazione attiva» all’iniziativa da parte dell’amministrazione comunale. Marco Savelli, invece, non sta lì a sottilizzare e parla apertamente di «patrocinio». L’adesione dell’assessore di Rifondazione comunista ai Servizi sociali è infatti piena e convinta. Senza se e senza ma. E poco importa se in giunta ci può essere qualcuno che storce la bocca. «Mi interessa il discorso della tutela dei diritti di chiunque, a prescindere dalle etnie, dalle culture, dalle visioni e dalle predisposizioni di ogni genere e natura. Sono per il riconoscimento dei diritti di tutti», tira dritto Savelli. Dopotutto, “Un Pacs avanti" l’ha fatto pure il diessino Oriano Giovanelli. E il giorno stesso in cui in tutta Italia era partita la campagna di mobilitazione per l’approvazione di una legge sui Pacs. Era il 14 febbraio, giorno di San Valentino, e il sindaco era stato infatti tra i primi in città a raccogliere l’appello lanciato dall’Arcigay nazionale e a firmare la petizione per la tutela delle convivenze di fatto, sia omo che eterosessuali. Diverso invece l’orientamento di Ilaro Barbanti. Sulla questione che il dibattito di stasera vuole portare all’attenzione pubblica, il vicesindaco della Margherita confessa infatti: «Personalmente, in coscienza mia, per quanto riguarda l’etero sono favorevolissimo, ma riguardo all’omo qualche problema devo dire che ce l’ho. Ma sono cose che non ho seguito. Posso solo aggiungere che sono di vecchio stampo e che le unioni omosessuali non mi trovano assolutamente d’accordo». Più sfumata la posizione del collega di partito e assessore alla Cultura, Luca Bartolucci: «Non conosco nel dettaglio la nuova proposta di legge. In linea di principio sono a favore del riconoscimento delle coppie di fatto, tanto etero quanto omossesuali. Sono vicino alle loro istanze e penso che vadano aiutate e tutelate ma non equiparate alle famiglie. Una famiglia che nel proprio organismo ha la custodia e la cura dei bimbi e dei minori, la custodia e la cura degli anziani, e che si prende un impegno pubblico, deve avere dei riconoscimenti diversi. Non di più o di meno, ma diversi». Orientamenti che rispecchiano grosso modo quelli dei rispettivi partiti. Ad appoggiare formalmente la campagna “Un Pacs avanti" sono stati infatti Ds, Rifondazione comunista, Verdi, Comunisti italiani e Radicali.
PATTI CIVILI DI SOLIDARIET’ – ECCO COSA SONO
Il 21 ottobre scorso è stata depositata alla Camera una proposta di legge con cui si vogliono introdurre i Patti civili di solidarietà (Pacs) sul modello di quelli già in vigore in Francia da oltre tre anni. Si tratta in pratica di strumenti giuridici che regolano i rapporti personali e patrimoniali tra due persone, anche dello stesso sesso, in forma più leggera del matrimonio. «La questione — scrive Arcigay Agorà di Pesaro — riguarda oltre che un doveroso riconoscimento civile del valore sociale di vincoli affettivi e di forme di solidarietà tra persone, anche il riconoscimento di uguali diritti sostanziali da cui al momento le coppie omosessuali, e non solo, sono escluse». Verrebbero introdotti importanti diritti come quello sull’ereditarietà e altre tutele legali che toccano la sfera della quotidianità (cure sanitarie, previdenza, pensioni). L’Italia, con Grecia e Irlanda, ribadisce Agorà, sconta un forte ritardo. La proposta di legge, che ha come primo firmatario Franco Grillini e che è stata sottoscritta da decine di deputati della maggioranza e dell’opposizione, verrà illustrata stasera a Pesaro, presso il Centro di Formazione ed orientamento di via Ponchielli 85, da Alberto Baliello, responsabile nazionale diritti Arcigay e consulente del ministero delle Pari Opportunità.
Da "Corriere Adriatico" 13.04.03 di Laura Guidelli
TUTELARE LE COPPIE DI FATTO
Il dibattito a Pesaro del’Arcigay Agorà sulla proposta di legge "Pacs". "Un primo passo per risolvere problemi concreti"
"Un Pacs avanti, uno strumento giuridico per le nuove coppie tra certezze e bugie". Questo il titolo del’incontro – dibattito organizzato da Arcigay Agorà, il primo circolo Arcigay della comunità gay- lesbian- bisex-transgender della provincia di Pesaro e Urbino, con la collaborazione del’assessorato alle politiche sociali del Comune di Pesaro. Scopo di tale incontro, il secondo di una serie di appuntamenti mensili, era illustrare la proposta di legge "Patto civile di solidarietà e unione di fatto" (Pacs).
Alberto Baliello, consulente nazionale legale di Arcigay, ha illustrato il testo della legge già depositato alla Camera. "Questa proposta vuole offrire la possibilità di scegliere uno strumento regolativo pattizio più leggero alle coppie che non intendono impostare la propria vita sul matrimonio tradizionale" ha detto Baliello e ha aggiunto: "In una società pluralistica non è tollerabile ‘assenza assoluta di qualsiasi riconoscimento giuridico e di tutela in caso di eventi imprevisti". Ancora più grave è che un tale trattamento venga imposto a chi non può scegliere se sposarsi o no, semplicemente perché ‘attuale legislazione matrimoniale italiana non prevede la possibilità di sposarsi per due persone dello stesso sesso. "Questa proposta di legge – ha continuato Baliello – non è uno strumento per realizzare la parità formale ed effettiva dei diritti dei cittadini omosessuali. A ciò si arriverà attraverso provvedimenti legislativi, già formulati da alcuni dei proponenti la presente proposta di legge, peraltro analoghi a quelli oggi vigenti in quasi tutti i Paesi del’Europa Occidentale". Il Pacs oltre ad offrire una possibilità di scelta in più ai cittadini eterosessuali, è un primo passo per garantire ai cittadini omosessuali ‘opportunità di risolvere molti drammatici problemi concreti e una prima forma per regolamentare e riconoscere giuridicamente le proprie unioni e poter così fruire delle varie forme di tutela. La parità di diritti per i cittadini omosessuali potrà però dirsi realizzata solo quando sarà loro permesso di regolare i rapporti giuridici e patrimoniali.