Benvenuto Arcivescovo

  

Benvenuto al nuovo Arcivescovo di Bologna. Il nostro augurio è che possa entrare a far parte di questa comunità accogliente superando la grande distanza che c’è fra i valori che lui esprime e lo spirito di Bologna, città aperta ed inclusiva .

San Petronio a Bologna

San Petronio a Bologna

In questo spazio plurale ci sarà posto anche per le posizioni che Mons. Caffarra ha avuto modo di esprimere in passato, come in occasione del voto sulle Unioni Civili nel Consiglio comunale di Ferrara. In quell’occasione, correva il 1998, il nuovo vescovo di Bologna dichiarò che: “Voler riconoscere dignità legale alle coppie omosessuali significa dire che ci siamo alleati con la morte”.
D’altra parte già da anni il Nostro si esprimeva in questi termini. “Esistono dei segni di questa alleanza che la cultura ha stretto con la morte — scriveva nel 1992 – : segni che nella loro spaventosa ambiguità possono comprendersi solo nel contesto di questa alleanza. Questi segni sono: la droga e l’omosessualità.” .E ancora: “L’omosessualità è la più radicale separazione che si possa pensare e vivere fra sessualità e dono della vita. (…). Presso ogni cultura non alleata con la morte, il sangue e il sesso sono i simboli reali fondamentali della vita e della gioia. Nella nostra cultura alleata con la morte, essi (sangue e sesso) sono diventati i veicoli della morte nell’AIDS.”

Ci auguriamo che, nel frattempo, questi incubi abbiano abbandonato Monsignor Carlo e che si sia insinuato anche nella sua mente così vividamente fortificata dal possesso della verità assoluta ma turbata dal pensiero dell’amore gay, l’idea che l’amore, in tutte le sue forme, è la più alta e bella espressione della vita, come ci ha insegnato un Nazareno di cui si celebrerà a breve il Natale.

Ci piace ricordare qui le recenti parole di Mons. Luigi Bettazzi, Vescovo Emerito di Ivrea che, parlando dell’amore omosessuale, ha lamentato come “in genere, purtroppo, rimangono molte assenze e diffidenze e non solo da parte della gerarchia, ma in primo luogo dalla stessa opinione pubblica ecclesiale, forse disposta a togliere la demonizzazione ma restia a riconoscere che si tratta di “naturalità”, sia pure di minoranza”.

Sono certo che il nuovo Vescovo sarà accolto dal Vice Sindaco Salizzoni con una copia della “Carta dei diritti e dei doveri per una civile convivenza”, che all’art. 3 ribadisce che la pacifica convivenza è possibile “solo in una società accogliente e priva di barriere discriminatorie tra i membri della propria comunità” Qualcuno gli spiegherà, spero, che vale anche per lui l’impegno ad adeguarsi alle “tradizioni storico-culturali della città” e che queste tradizioni sono intrise di pluralismo culturale ed impegno contro le discriminazioni.

Comunque, benvenuto Arcivescovo, e buon Natale.


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