I gay discriminati sul lavoro: sette sportelli per difenderli

  

‘è Luigi a cui hanno tolto uno dopo ‘altro tutti gli incarichi, appena ha detto di essere gay. E Paola, scacciata da ogni posto di lavoro perché i documenti rivelano che è transessuale. A Mariella, lesbica senza nasconderlo, i superiori hanno «disinfettato» la divisa. Storie di vessazioni subite ogni giorno dai gay sui luoghi di lavoro. Contro il mobbing di cui sono vittime gli omosessuali, apre in tutte le province del Veneto lo sportello Nuovi Diritti: sostegno psicologico, ma soprattutto assistenza legale e sindacale per ottenere giustizia. La Cgil del Veneto, in collaborazione con ‘Arcigay e con circoli e associazioni omosessuali delle regione, scende in campo per difendere le differenze. Un anno di lavoro, una formazione specialistica per gli operatori, e adesso tutto è pronto. ‘ Venezia la prima città in cui, da ieri, funziona lo sportello, nella sede della Camera del Lavoro, in via Torino a Mestre.

Dal 15 febbraio il progetto partirà anche nelle provincie di Padova e Verona, nelle sedi della Cgil di via Longhin e di via Settembrini. Seguiranno a ruota anche tutte le città: per la provincia di Vicenza l’avvio sarà a fine mese a Bassano, in Largo Parolini, mentre a Rovigo e Belluno le aperture slitteranno dopo l’estate. E a gennaio è stato avviato anche un monitoraggio sul territorio, per verificare la percentuale di gay ricattati e prevaricati, bersaglio di ingiustizie sul lavoro.

«Negli ultimi anni sempre più omosessuali si sono rivolti al’Arcigay per denunciare situazioni di abuso" fa sapere Alessandro Zan, responsabile Arcigay di Padova e coordinatore nazionale della campagna «Pacs» per il riconoscimento delle coppie di fatto -. I casi di ricatto e discriminazioni sul lavoro continuano a crescere. C’è molta paura a parlarne, ma qualcosa adesso riesce ad emergere. Il mobbing contro gli omosessuali è pesantissimo, per questo era necessario un luogo di tutela da vessazioni e ingiustizie».

Un protocollo d’intesa regionale, firmato dalla Cgil del Veneto e dalle organizzazioni gay del territorio, è il punto di riferimento del’iniziativa, che prevede anche l’avvio dei tavoli di lavoro per abbattere stereotipi e pregiudizi e salvaguardare le condizioni di salute psico-fisica dei lavoratori omosessuali.

Accanto alla tutela, l’informazione, con dibattiti e discussioni sui temi dell’accesso al lavoro. «L’ignoranza e i pregiudizi" si legge nel documento "ostacolano il legittimo ottenimento di pieni diritti individuali, lebertà personali e pari dignità sociale».

Coordinatore regionale del progetto per la Cgil è Lucia Basso, in collaborazione con i referenti provinciali dell’organizzazione sindacale. «’iniziativa è la prima di questo genere nel Veneto, gli operatori saranno persone che vivono direttamente ‘omosessualità e hanno la competenza e la sensibilità necessarie ad affrontare i casi" spiega Rosanna Tosatto, della Cgil "Ci sarà una rete di professionisti specializzati pronta ad intervenire per offrire tutela». E quando tutti gli sportelli saranno aperti nelle varie provincie, allora partirà la «carovana dei diritti»: un autobus con i colori del’arcobaleno che viaggerà attraverso la regione raccogliendo testimonianze e pubblicizzando la possibilità di difendersi dalle vessazioni.


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