Hanno scritto la storia e, adesso, dopo mezzo secolo di vita insieme fanno la Storia. Sono due donne leggendarie le lesbiche che alla domanda: «Volete essere unite per la vita?» hanno risposto a San Francisco con il primo di una lunga serie di sì. Pronunciati da gay e lesbiche, se ne contano amigliaia da giovedì 12 febbraio per suggellare matrimoni in segno di sfida a Bush. DelMartin e Phyllis Lyon, attiviste, impegnatissime dagli anni del maccartismo in poi, sono autrici, tra gli altri testi, di «Lesbian/ Woman», la prima storia politica e sociale del lesbismo americano. E quel «sì» più che una promessa è stata una constatazione, visto che la loro unione ha già pienamente dimostrato la sua longevità. ‘è un segreto di tanta continuativa sintonia? «Se avessimo un segreto, avremmo scritto un libro e guadagnato milioni di dollari. Ci amiamo ‘un ‘altra, abbiamo interessi simili. Le nostre vite si assomigliavano anche prima di incontrarci», hanno risposto le due pioniere lesbiche.
Del Martin ha 83 anni e Phyllis Lyon, la più «giovane», ne ha quasi 80. Da ben cinque decadi non sono soltanto legate da un sentimento ‘amore, ma reggono alla grande anche la prova della convivenza. Ciò che contraddistingue le due neospose, oltre alla saldezza del legame, è ‘incrollabile grinta. Una vita da film, la loro. La regista Joan E. Biren, infatti, ne ha tratto una pellicola: «No Secret Anymore: The Times of Del Martin e Phyllis Lyon» (Non più segreti: i tempi di DelMartin e Phyllis Lyon), presentato e accolto con grande favore nel 2003 in parecchi festival gay e lesbici americani. Del e Phyllis non potevano non essere le prime a sposarsi. ‘iniziativa presa dal neo sindaco di San Francisco Gavin Newsom ‘accordo con il suo capo di gabinetto, il gay dichiarato Steve Kawa, le ha trovate subito pronte. Negli anni Settanta forse sarebbero state contrarie. Del, che è stata sposata per 4 anni con uomo e ha una figlia, Kendra Mon, aveva assunto allora posizioni di assoluto rifiuto del’istituzione matrimoniale, sostenendo che «fosse di impedimento alla libera espressione del’autentico potenziale delle donne ». Ora ritiene che la «questione matrimoniale » sia di grande rilevanza per il movimento lesbico poiché «la parte avversa è in forte lotta contro il matrimonio », e sulla battaglia non bisogna avere cedimenti. «Se lasciamo che ci sconfiggano su questo punto ci vorrà molto tempo prima di fare altri progressi ».
Così, abito color viola ‘una (il simbolico «colour purple»), turchese ‘altra, si sono unite ufficialmente a San Francisco con grande discrezione in una cerimonia a porte chiuse, alla presenza della assessora Mabel Teng. Col piglio di sempre, hanno dato il via alla grande battaglia che punta sul matrimonio omosessuale e non solo sulla legalizzazione delle unioni. Partendo da una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti del 17 maggio 1954 che definiva discriminatorio nei confronti dei bambini neri il sistema scolastico americano in base al quattordicesimo emendamento della Costituzione «equal protection of law and same benefits », imovimenti omosessuali americani richiedono il diritto al matrimonio legalmente riconosciuto. Ed in base alla incostituzionalità della discriminazione, il sindaco di San Francisco Gavin Newson, ha ordinato il rilascio delle licenze di matrimonio a coppie dello stesso sesso. Ha sfidato una legge della California del 2000 che stabilisce il riconoscimento solo dei matrimoni tra uomo e donna, affermando che la Costituzione degli Stati Uniti proibisce la discriminazione. In risposta, Bush ha minacciato di cambiare la Costituzione (vi ricorda qualcuno?).
IN PIENO MACCARTISMO
La storia di amore e di lotta delle due neospose è iniziata presto. DelMartin – questo è in realtà il suo nome da scrittrice – per ‘anagrafe è Doroty L. Tagliaferro, nata il 5 maggio 1921. Phyllis Ann Lyon vede la luce il 10 novembre 1924 a Tulsa in Oklaoma. Si incontrano a Seattle nel 1950. Due anni dopo diventano amanti e non si lasciano più. Del affronta ‘amore, come sentimento in sé, senza incertezze. Ma non basta, deve fare i conti con le convinzioni e i condizionamenti che hanno caratterizzato i suoi primi tren’ anni. «Mi è servito parecchio tempo per accettarmi. Pensavo di essere ‘unica diversa», dichiara. Farà i conti insieme alla sua compagna per tutta la vita con le differenze al’interno dei movimenti, da una parte, e il Potere dal’altra, senza stancarsi mai. Del Martin e Phyllis Lyon sono state in contatto con tutte le componenti del movimento lesbico, dalle butch/femme (le ruolizzate maschio/femmina) della classe operaia negli anni Cinquanta, alle femministe rivoluzionarie e alle «luppies» (lesbian yuppies) degli anni Ottanta- Novanta. Ora militano come capofila delle lesbiche sposate.
La loro tenacia si rivela subito. Avete presente il maccartismo? Nasce allora la loro impresa fondativa. Negli anni a cavallo tra il 1954 e il 55, con parecchie altre donne, Del e Phyllis hanno dato vita a «The Daughters of Bilitis» (Dob) – Le figlie di Bilitis, dal nome di una delle amanti di Saffo – la prima organizzazione nazionale di lesbiche negli Usa. ‘associazione per molti anni pubblicò la rivista «The Ladder», estremamente diffusa, di cui Phyllis era editrice. Offrì alle lesbiche la possibilità di incontrarsi, lavorare per ‘uguaglianza, sostenersi a vicenda e crare una comunità.Ma forse per saggiare il «pionierismo» di Del e Phyllis bisogna calarsi nel’atmosfera di quegli anni. Per tutte le leggi federali (e il controllo dipendeva dal’Fbi) ‘omosessualità era un crimine. Si veniva licenziati su due piedi dai posti di lavoro e arrestati. Continue erano le incursioni della polizia nei locali gay e attivissima la caccia alle streghe che il senatore Joseph McCarthy aveva scatenato, perseguitando sia i comunisti per «attività anti-americane», sia gli omosessuali.
Tra il 1947 e il 1950, oltre cinquemila uomini e donne omosessuali erano stati trascinati di fronte a un tribunale speciale pubblico che assomigliava a quello del’Inquisizione. Gay e lesbiche venivano filmati a scopo di propaganda terroristica, condannati e buttati fuori dalle pubbliche amministrazioni e dal’esercito. Nel 1950 la persecuzione divenne ancora più pesante, con ‘introduzione della censura e con ‘accusa che gli omosessuali, come i comunisti, mettevano a rischio «la sicurezza della nazione ». MacCarthy si avvaleva di due collaboratori omosessuali di destra, tra ‘altro. Tutto il partito repubblicano si allineò con McCarthy e il suo presidente Guy George Gabrielson nel 1950 scrisse in un documento congressuale che «altrettanto pericolosi dei veri comunisti sono i pervertiti sessuali che si sono infiltrati nel nostro governo negli anni recenti». ‘Fbi negli interrogatori usava la macchina della verità.
LE FIGLIE DI BILITIS
La percentuale di suicidi tra gli omosessuali e le lesbiche (ricordate il film «Quelle due»?) diventò altissima. Molti per nascondersi si sposavano. ‘alcolismo diventò una piaga sociale tra gli omosessuali e le lesbiche.Questa situazione spinse gli omosessuali ad organizzarsi. La prima organizzazione gay di quel’epoca, la «Mattachine», venne fondata nel 1950 da cinque uomini che erano stati membri del partito comunista, e rispondevano così al rifiuto della sinistra organizzata che si era tirata fuori dalla battaglia per i diritti degli omosessuali. In Mattachine ‘erano pochissime lesbiche. Tante, invece, aderirono alle «Daughters of Bilitis», che non ebbero vita facile. La loro sede venne più volte perquisita e il giornale «The Ladder» sequestrato. Negli anni Cinquanta, gioco forza, la strategia del Dob fu essenzialmente difensiva, ma negli anni Sessanta passò al’attacco organizzando proteste pubbliche, denunciando e attaccando le ostilità ai danni delle donne e delle lesbiche e lavorando ad una rivoluzione sociale che si fuse sia con la ribellione di Stonewall nel’69, sia con il femminismo.
Dal maccartismo in poi Del e Phyllis sono rimaste in prima linea. Del, attivissima nel movimento femminista, ha scritto il libro «Battered Woman», sulla violenza domestica. È stata eletta nella National Organization for Women (Now). E dopo le figlie di Bilitis non ha smesso di fondare gruppi di impegno politico. Nascono, grazie a lei, «’Alice B. Toklas Lesbian/Gay Democratic Club» e la «Old Lesbians Organizing for Change», u’associazione, ques’ultima, che combatte sia ‘omofobia che la discriminazione contro le anziane. Phyllis, dal canto suo, laureata in Educazione sessuale, ha insegnato dal 1976 al 1987 presso ‘Institute for Advanced Study of Human Sexuality. È stata eletta nel 1976 nella Commissione per i diritti civili di San Francisco, di cui è stata presidente nel periodo 1982-83. Hanno condotto insieme, esponendosi ora ‘una ora ‘altra, una battaglia senza quartiere ai pregiudizi. «Abbiamo fatto molta strada rispetto ai nostri obiettivi degli anni Cinquanta, uno dei quali era cancellare le leggi contro gli atti sessuali fra adulti consenzienti dello stesso sesso. ‘altro era essere considerati parte della società. Volevamo i nostri pieni diritti e responsabilità », ha dichiarato Phyllis. Eccole dunque pronte a lanciare la nuova sfida a Bush e a quanti in America sono complici del’omofobia. A combattere il ritorno, non sempre mascherato, dei fascismi. A tracciare una nuova strada, decisiva, di libertà.