Il Sindaco di Vicenza Enrico Hullweck
La vicenda dello Statuto della regione Toscana ha dimostrato come sia ormai necessario arrivare ad un riconoscimento delle coppie di fatto, sia
eterosessuali che omosessuali, che rappresentano un fenomeno diffuso in tutto il paese. Anche in Veneto in questi giorni si parla di coppie di fatto, dimostrando che i diritti civili non sono più un argomento solo della coalizione di centro sinistra, ma che anche alcuni esponenti del centro destra hanno capito l’importanza della situazione dei conviventi. Il sindaco di Vicenza Hullweck con la sua apertura al registro delle coppie di fatto, motivata da un’intelligente considerazione della realtà sociale, rende più forte il lavoro che come circoli Arcigay del Veneto portiamo avanti da diversi anni contro l’atomizzazione sociale e l’isolamento dell’individuo.
“Il sindaco Hullweck, così come il sindaco di Padova Zanonato, hanno il merito aggiunto di essersi interessati ad una materia che riguarda la qualità della vita dei cittadini” sottolinea il consigliere comunale e presidente dell’Arcigay di Padova Alessandro Zan. Chi amministra, indipendentemente dalla sua opinione politica, dovrebbe sempre farsi carico di colmare il vuoto legislativo che solo in Italia c’è intorno alle coppie di fatto. Adesso auspichiamo che queste due città possano essere da traino per tutti i capoluoghi del Veneto, rendendo così la nostra regione pienamente all’altezza del prestigio che già ha a livello economico’.
Un Veneto europeo e democratico quindi che però ha la macchia delle due mozioni antieuropeiste e discriminatorie approvate nel 1994 dal comune di Verona e mai abrogate. Queste due mozioni impegnavano il comune a non riconoscere le coppie di fatto e a non concedere alcun aiuto o finanziamento alle associazioni omosessuali. «E’ arrivato il momento che anche Verona si metta in linea con il resto della regione e con la parte più avanzata del paese – afferma il presidente dell’Arcigay di Verona Zeno Menegazzi. Speriamo che di questo dibattito sulle coppie di fatto che coinvolge le altre province del Veneto possa giovarsi anche Verona. Perciò chiediamo al sindaco Zanotto di togliere quelle due ignobili mozioni che sono ancora in vigore e che rendono la città scaligera la meno europea del paese, almeno dal punto di vista dei diritti civili».
E’ giusto anche mettere in evidenza che questa apertura alle coppie di fatto avviene nella terra che un tempo era il ‘regno’ della Lega Nord e che ormai le posizioni integraliste vengono di fatto sempre più ignorate dalla società. «E speriamo che le posizioni del comune di Vicenza possono espandersi anche ai grossi comuni della provincia come Schio e Bassano, tanto più adesso che si sottolinea l’unità delle coppie rispetto all’individuo ed al suo isolamento» – commenta Giuseppe Sartori, presidente del circolo Arcigay di Bassano del Grappa. «Chi, come il sindaco di Vicenza, supera la logica del rifiuto e della chiusura nei confronti della realtà sociale dell’omosessualità è da apprezzare ‘ aggiunge Sartori ‘. Superare le contrapposizioni ideologiche è infatti il miglior modo per lavorare insieme e rendere migliore la condizione di numerosi cittadini».
Circoli Arcigay del Veneto
Circolo "Tralaltro" – Arcigay Padova
Circolo "Pianeta Urano" – Arcigay Verona
"Gay Bassano" – Arcigay Bassano del Grappa