Pride Milano 2005
“PACS! Patti chiari, amicizia lunga…” Questo lo slogan per il Pride Milano 2005, la manifestazione nazionale della comunità lesbica, gay e transessuale che si svolgerà a Milano dal 1 al 18 giugno. Momento centrale della lunga serie di eventi, il corteo del 4 giugno che si snoderà per il centro di Milano, partendo alle ore 16 da p.za della Repubblica, per terminare davanti all’Arena civica, dopo aver toccato P.za della Scala e p.za Duomo. In apertura del corteo ci sarà “Famiglie Arcobaleno”, il gruppo dei genitori omosessuali che ha deciso di partecipare accompagnato dai propri bambini, trasportati con un piccolo trenino elettrico.
Le richieste del movimento GLT (gay, lesbico e transessuale) sono rivolte all’approvazione di una legge che anche in Italia istituisca i PaCS — Patti Civili di Solidarietà. L’Italia infatti è la sola tra le nazioni fondatrici dell’Unione Europea, insieme a Irlanda e Grecia, a non dare alcun valore alle convivenze, e questo nonostante una recente ricerca Eurisco abbia rivelato come oltre il 65% degli italiani siano favorevoli al riconoscimento delle coppie di fatto.
Dedicati ai PaCS e al mondo GLT sono i vari appuntamenti previsti nel ricco calendario che comprende eventi ludici, come i concerti di Anna Oxa, Paola e Chiara, Rettore e Fiordaliso, ma anche mostre, convegni e dibattiti, come l’incontro con la scrittrice Sarah Waters. Lo scenario sarà “Le Village”, lo spazio multifunzionale allestito allìdroscalo e in funzione dal 1 al 18 giugno.
“Ci aspettiamo una grandissima affluenza quest’anno, visto il carattere nazionale della manifestazione”, ha dichiarato Paolo Ferigo, portavoce di Arcobaleno, il coordinamento organizzatore del Pride Milano 2005. “Stanno organizzando pullman da varie città d’Italia, come Salerno, Bologna e Ferrara. Si parla anche di un treno da Roma. Tutta la comunità omosessuale, lesbica e transessuale italiana sta facendo sentire il proprio appoggio e il proprio sostegno per questo appuntamento, che non riguarda solo i gay o le lesbiche, ma anche le coppie eterosessuali che non vogliono o non possono sposarsi e che sono ad oggi oltre 500mila. Si tratta insomma di una battaglia di civiltà”.
“Spiace però di constatare la quasi totale assenza della Istituzioni lombarde e cittadine,” ha continuato Aurelio Mancuso, segretario nazionale di Arcigay. “A parte la provincia che ha dato una mano con lo spazio all’Idroscalo, la regione e il comune o hanno taciuto oppure hanno apertamente negato il loro patrocinio. E questo la dice lunga sull’Amministrazione di una città che vuole essere proiettata verso l’Europa.”
A questo proposito, i portavcoce hanno ricordato che sono arrivati messaggi di sostegno dagli organizzatori dei Pride di Toronto, Londra, Berlino, Bruxelles e Barcellona.
“E’ importante anche sottolineare il gran numero di donne lesbiche e non, che partecipano ogni anno al Pride”, ha concluso Francesca Polo, anch’essa portavoce di Arcobaleno. “La piattaforma rivendicativa di quest’anno è incentrata sul PaCS, ma le richieste che partono dal movimento GLT sono di più ampio respiro e comprendono anche elementi specifici per le lesbiche e le donne in generale. Ecco perchè abbiamo deciso tutti insieme di dare un appoggio forte e concreto alla campagna in favore del “sì” al referendum del prossimo 12 e 13 giugno”.