Svizzera: 58% di sì alle unioni gay nel 1° referendum europeo

  
In Svizzera ha vinto il sì

In Svizzera ha vinto il sì

Una netta vittoria dei “Sì” alla partnership registrata tra persone dello stesso sesso è il risultato di un referendum popolare conclusosi oggi in Svizzera, il primo sulle unioni gay condotto in uno stato europeo. I voti a favore delle unioni gay e lesbiche sono stati infatti 1.557.671 (58%) contro 1.126.578 (42%) di contrari. Affluenza alle urne superiore al 50%, anche se in Svizzera il referendum sarebbe stato valido anche senza raggiungimento del quorum del 50% più uno.

“E’ un gran giorno per i gay e le lesbiche della Svizzera — commenta il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo GiudiceFinalmente possono sentirsi cittadini al pari di tutti gli altri e accettati dalla loro società. Ci uniamo alla loro esultanza e chiediamo a Berlusconi e a Prodi di non lasciare che l’Italia sia l’unico Paese europeo che continua a discriminare le persone omosessuali nei loro affetti e nelle loro relazioni”.

La consultazione referendaria della Svizzera era stata promossa da gruppi conservatori contrari alla parità di diritti per gay e lesbiche. L’obiettivo era bocciare una legge, che introduceva la partnership registrata tra persone dello stesso sesso, già approvata dal parlamento ma non ancora entrata in vigore. Ora le coppie gay e lesbiche che vorranno registrare la propria unione potranno godere di molti degli stessi diritti e doveri previsti per le coppie eterosessuali sposate.

Con la Svizzera salgono a 14 gli stati europei che riconoscono già, in forme diverse, le unioni dello stesso sesso. Gli altri sono: Danimarca, Norvegia, Svezia, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Finlandia, Ungheria, Francia, Gran Bretagna, Germania, Islanda, Portogallo. Tra questi l’Olanda e il Belgio hanno esteso il matrimonio vero e proprio alle coppie del medesimo sesso, come si sta apprestando a fare la Spagna, ma le regioni spagnole di Catalogna, Valencia, Aragona e Navarra prevedono già il riconoscimento delle convivenze gay.

In Italia una proposta di legge sul Patto civile di solidarietà (Pacs) è stata presentata da Franco Grillini, deputato Ds e presidente onorario Arcigay, e sottoscritta da 161 deputati di molte forze politiche. L’approvazione di questa legge offrirebbe a due persone, che scelgano di condividere una parte importante della propria vita, la possibilità di vedersi garantiti responsabilità e diritti reciproci: assistersi liberamente in ospedale in caso di malattia, prendere decisioni importanti sulla salute del partner in caso di sua incapacità, ereditare reciprocamente senza gli svantaggi di un testamento, ricevere la pensione di reversibilità, essere tutelati in caso di separazione, godere della miriade di diritti e agevolazioni concesse alle coppie eterosessuali sposate.


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