4 sì per un’Italia laica

  

Domenica e lunedì andiamo a votare, e a votare quattro Sì. Facciamolo per far nascere più bambini, farli nascere sani, rispettare la salute e la libertà di scelta delle donne, e offrire più speranze di cura a chi soffre di malattie gravi.

Andiamo a votare, soprattutto, in difesa della laicità dello Stato, e della libertà di coscienza di ciascuno, perché ogni donna e ogni uomo possano decidere in base alle proprie convinzioni etiche cosa sia meglio per sé e per la propria famiglia, eterosessuale o omosessuale che essa sia.

La vittoria dei sì al referendum non modificheranno quell’articolo 5 che fa della legge 40 la prima legge italiana che discrimina le persone sulla base del loro orientamento sessuale, limitando l’accesso alla fecondazione assistita alle sole coppie “di sesso diverso”. Una specificazione del tutto pleonastica e gratuita visto che la legge proibisce già la fecondazione eterologa.

Nonostante questo, il quorum va raggiunto e i Sì dovranno vincere, anche col nostro contributo attivo, per arrestare la deriva clericale dell’Italia e l’affermarsi di uno stato etico. Comunque infatti la pensiamo in materia di ricerca scientifica, cura delle malattie, procreazione, tutela dell’autodeterminazione della donna, se sì raggiungerà il quorum del 50% più uno dei votanti e se vinceranno i Sì, ciascuno di noi rimarrà libero di esprimersi autonomamente, secondo la propria coscienza. Ciascuna coppia potrà decidere se sottoporsi o meno alle tecniche di procreazione assistita, ciascun medico potrà decidere come prendersi meglio cura dei propri pazienti a seconda delle loro esigenze individuali, ciascun ricercatore potrà decidere quali siano le linee di ricerca più efficaci per la cura di malattie gravi come l’Alzheimer, il Parkinson e il diabete.

Viceversa, se rimarrà in vigore l’attuale legge sulla Pma l’alibi della libertà di coscienza dei parlamentari avrà privato tutte le italiane e tutti gli italiani della possibilità di utilizzare la propria libertà di coscienza.

La discesa in campo delle gerarchie vaticane ha prodotto un vasto fronte dell’astensione, un comportamento vigliacco e prepotente, che mira ad imporre il parere di una minoranza alla maggioranza, facendo mancare il quorum e vanificando la volontà popolare.

La vittoria è a portata di mano, se soltanto mostreremo, domenica e lunedì, di saperci mobilitare per le nostre idee. Votiamo, dunque, votiamo Sì e facciamolo dalle prime ore della domenica: facciamo crescere da subito il dato di affluenza alle urne , per spingere al voto gli altri, i favorevoli e i contrari, e favorire così il raggiungimento del 50% dei votanti.

Diciamo 4 Sì: alla laicità, alla modernità, all’autodeterminazione, alla libertà.


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