Che l’organizzazione dei Testimoni di Geova fosse omofobica non è per noi una novità. Conosciamo bene l’assunto di convinzioni e idee che vengono propagandate da questa associazione, che ritiene l’omosessualità fuori dai canoni cristiani e da punire. D’altronde in questo senso i Testimoni di Geova sono in ottima compagnia, essendo le loro convinzioni diffuse in molte sette evangeliche internazionali. La testimonianza di Leonardo, evidenzia, se ce ne fosse ancora bisogno, come l’integralismo religioso, che si vorrebbe contrapporre ad un supposto relativismo etico presente degli stati laici e democratici, sia oggi un pericolo per la convivenza e per il rispetto di diritti di libertà e di auto determinazione delle persone.
Si deve inoltre aggiungere che all’interno di organizzazioni come i Testimoni di Geova, la pressione psicologica, la forte presenza della comunità all’interno delle dinamiche familiari, possono determinare episodi di controllo sulle persone e sulla loro vita, così come ha ben denunciato Ranieri, esponendo la sua storia personale. Davanti a queste storie, bisognerebbe che le comunità dei credenti, prima fra tutte quella cattolica, si interrogassero su quali conseguenze possano derivare dalla diffusione anche in Italia di un estremismo ed integralismo religioso, che nulla ha a che fare con il messaggio d’amore cristiano.