“Siamo tutti omosessuali”

  

Contestato a Siena il cardinale Camillo Ruini, che a causa degli slogan e dei fischi è stato costretto a interrompere il suo discorso. Il presidente della Conferenza episcopale italiana appena iniziato a leggere il suo discorso a Palazzo Chigi Saracini, dove si svolge un convegno della Fondazione Liberal, quando è stato subissato da fischi e slogan. "Vergogna, vergogna", hanno ripetuto una quarantina di studenti delle scuole medie e del’università che hanno voluto così contestare a loro parere, "le ripetute intrusioni, ingerenze della Chiesa negli affari dello Stato".

Ruini ha cercato di continuare a leggere il suo discorso, ma il tentativo è stato vano: applausi, fischi, grida ("Bravo, bravo"), hanno convinto il cardinale a desistere. Il presidente della Cei ha quindi richiuso in una cartella il suo discorso e poi si è allontanato dal podio, tuttavia gli studenti hanno continuato a contestarlo issando anche uno striscione dove si leggeva "Libero amore in libero Stato". I giovani hanno poi scandito anche numerosi slogan tra i quali "Siamo tutti omosessualì, "Vogliamo fare Pacs in avanti nei diritti".

Alla fine alcuni commessi di Palazzo Chigi Saracini, sono riusciti a convincere i giovani ad abbandonare la sala. La protesta è durata circa una decina di minuti ed è stata promossa da varie formazioni giovanili che fanno riferimento al’area della sinistra, tra le quali Udu-Unione degli universitari, Farfalle rosse, Giovani comunisti, Uds e CISG. Una volta terminata la contestazione, il cardinale Ruini ha potuto riprendere il suo discorso che è stato salutato da calorosi applausi dei partecipanti al convegno della Fondazione Liberal.

Gli studenti universitari, parlando poi con i cronisti, hanno spiegato di essere almeno un centinaio, ma solo la metà ha potuto varcare il portone del Palazzo Chigi Saracini. La protesta è stato organizzata per contestare le ripetute prese di posizione di Ruini contro le leggi dello stato e ‘"interventismò della Chiesa prima nella legge sulla fecondazione e ora nel dibattito sulle coppie di fatto".


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