La CEI fa politica

  
Camillo Ruini

Camillo Ruini

“Se i vescovi italiani sono liberi di fare politica opponendosi all’uguaglianza di diritti dei cittadini, le altre organizzazioni politiche sono libere di contestarli ed opporsi promuovendo proposte di legge, come quella sul Pacs (Patti civili di solidarietà) che riaffermino la dignità di ogni persona e di ogni relazione d’amore, e sulla dignità delle persone non si tratta: per questo non rinunciamo a chiedere all’Unione che si dia vita al Pacs come contratto pubblicamente registrato”. Così il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, replica alle dichiarazioni di Giuseppe Betori, segretario della Cei, che oggi ripropone la contrarietà del clero cattolico ad una legge che riconosca un profilo giuridico alle coppie di fatto.

“Sui Pacs — continua Lo Giudice – permane la nostra totale contrarietà all’ipotesi di un contratto di natura esclusivamente privatistica che non riconosce alcuno status giuridico di coppia. Questo tipo di contratto non risolve le esigenze concrete della coppia. Troppi aspetti ne rimarrebbero fuori: l’accesso alla pensione di reversibilità, la possibilità di un punteggio di ricongiungimento nelle graduatorie di trasferimento per i dipendenti pubblici, la possibilità di formazione di coppie di nazionalità mista, l’astensione dall’obbligo di deporre in giudizio contro il partner, la fruizione di un congedo parentale ed altro ancora. Soprattutto, il rifiuto di riconoscere natura pubblica al Patto significa offendere la dignità civile e il valore sociale di centinaia di migliaia di coppie italiane”.

Mancuso, Lo Giudice, Rutelli e Zan

Mancuso, Lo Giudice, Rutelli e Zan

Lo stesso tema è stato al centro del lungo incontro (più di due ore) avvenuto nella tarda serata di ieri a Roma, presso la sede nazionale della Margherita – DL (Democrazia è Libertà), fra una delegazione di Arcigay e il presidente della Margherita Francesco Rutelli, accompagnato anche dall’on. Ermete Realacci, firmatario della proposta di legge Grillini sul Pacs.

“È stato un incontro franco e approfondito, ma il nodo principale, quello del riconoscimento pubblico delle coppie ‘pacsate’, resta irrisolto. Ci auguriamo – conclude Lo Giudice – che prevalga la laicità del giudizio e l’autonomia culturale dalle indicazioni della Cei. Tanti nella Margherita si sono espressi a favore dei Pacs (Rosi Bindi, Gentiloni, Santagata, Montini, Rocchi e molti altri: speriamo che questa diventi la posizione maggioritaria nei DL e che comunque la Margherita prenda atto del prevalere di questa posizione nell’Unione e accetti che il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto anche omosessuali entri nel programma del centrosinistra: per noi questa sarà la condizione irrinunciabile per camminare a fianco dell’Unione, per loro, il terreno su cui l’elettorato misurerà il loro rispetto della dignità delle persone e del principio di laicità che è alla base della Costituzione della Repubblica”.

Intanto un primo risultato dell’incontro di ieri c’è già: Arcigay sarà consultata sia dal tavolo di lavoro giuridico sia da quello politico che la Margherita attiverà dopo le primarie per definire la propria posizione sul tema di una legge sulle coppie di fatto.


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