“Fottuti ricchioni!”

  

AVELLINO – Quando i ragazzi del Liceo Scientifico "Mancini" di Avellino sono tornati a scuola, hanno ricevuto questo messaggio di benvenuto: "Fottuti ricchioni". Il muro dello stabile è ancora oggi imbrattato da questa scritta – rosa – fatta con una bomboletta spray.

La scritta al Liceo di Avellino

Chiaro, questa non sarebbe una notizia. Siamo abituati a peggio. La novità è che Simone (nome di fantasia), diciotto anni il prossimo luglio, si è stufato. Ha impugnato la sua macchina fotografica e ha inquadrato ‘offesa. ‘ha immortalata per denunciarla. «È ora di parlare apertamente di omosessualità anche qui» dice.

Avellino è un capoluogo di provincia del’entroterra campano in cui non c’è ‘Arcigay o comunque un’Associazione che tuteli i diritti delle persone omosessuali.

Simone è seduto al pc. Ha scritto una lunga lettera al suo Preside. ‘ha firmata, nome e cognome. Ha allegato anche le foto della scritta. «Le ho scattate quando la campanella del’ultima ora era già suonata e i miei amici tornavano a casa fingendo di non farci caso».

Simone ascolta Renato Zero, è un sorcino magrissimo, occhiali che scivolano sul naso e porta su con ‘indice. Simone è uno che vuol vederci chiaro. «Non capisco perché ad Avellino i gay camminano mano nella mano con le ragazze. Perché si "mimetizzano" tra gli etero? Perché mentono?».

Quando si indigna, ti guarda dritto negli occhi. «Per me quella scritta è infamante, è un "sigillo" sulla bocca di ogni omosessuale. ‘è scritto che devi avere paura perché sei gay, che non devi dirlo in giro altrimenti le prendi, che devi mentirti e mentire, odiarti perché sei sbagliato».

Al suo Preside, Simone ha comunicato un disagio: «Soffro quando vedo quella scritta, soffro per i miei amici gay che, vedendola, si sentono più soli di quanto non lo siano. Soffro perché la città nella quale sono nato non è stata ancora evangelizzata al rispetto delle libertà, al rispetto del’amore».

Simone è chierichetto, serve la Messa, aiuta il suo parroco ogni giorno. «Mi sento parte del popolo di Dio che resta nella Chiesa cattolica nonostante i pregiudizi di Ratzinger».

Al Preside ha raccontato tutto, anche i suoi sogni: «Una scuola in cui i veri discriminati sono coloro che discriminano. Sogno un mondo dove tutti si amano per ‘amore che provano e non per quello che hanno in mezzo alle gambe».

Simone vorrebbe stringere intorno a sé un gruppo di amici per fondare ‘Arcigay ad Avellino.

«Mi espongo in prima persona. Voglio creare un punto di riferimento per gli omosessuali della mia città e della mia provincia, per quelli che si nascondono fino a essere insicuri delle proprie sicurezze, fino ad amare falso, fino al patetico esibizionismo teso a dimostrare alla società e a se stessi che, in fondo, si è uguali agli altri».


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