Il cardinale Ruini scambia la volontà di due persone che si amano e, che vogliono costruire un progetto di vita comune, con gli atteggiamenti individualistici e d’edonismo che attraversano le società moderne. Quest’enorme errore di valutazione non fa vedere, ad una gerarchia cattolica sempre più lontana dalle aspirazioni concrete delle persone, che c’è una diffusa richiesta di sostegno e di tutela di relazioni affettive, che oggi non sono riconosciute come tali.
Tutto ciò rappresenta una società, come dimostrano tutti gli indicatori analitici del mondo occidentale, che ricerca strade nuove di solidarietà e di mutuo aiuto.
Mettere in conflitto la difesa dell’istituzione matrimoniale con il riconoscimento delle convivenze, acuisce le discriminazioni, rigetta nell’oscurità e nella solitudine milioni di persone, che invece vorrebbero essere aiutate a costruire relazioni stabili, utili ad elevare il grado di solidarietà e partecipazione responsabile della casa dell’uomo.
Il matrimonio, nei paesi dove sono state riconosciute le unioni di fatto, non arretra in termini numerici (in alcuni paesi è in aumento) e, può godere di politiche vere di sostegno economico e sociale, che non hanno riscontro in Italia, dove si evoca un familismo di sapore ottocentesco e, alla fine non si aiuta nessuno e, si continua a discriminare milioni di persone.
Aurelio Mancuso
Segretario nazionale Arcigay