Furio Colombo
“Mai più ricatti religiosi sui Pacs”. È stata chiara e netta la posizione di Furio Colombo, già direttore dell’Unità e candidato al Senato per i Ds in Lombardia, che ha preso parte ieri sera a un dibattito a Lecco insieme al presidente nazionale di Arcigay Sergio Lo Giudice.
L’incontro, dal titolo “Dai privilegi per pochi ai diritti per tutti”, è stato introdotto dagli esponenti locali dei Ds Angelo Gandolfi e Lucia Codurelli
Sergio Lo Giudice ha sottolineato la necessità di mantenere fermo il principio di laicità come condizione necessaria per garantire una società plurale ed affrontare così nel modo più inclusivo le grandi trasformazioni culturali e sociali del nostro tempo. A partire dal riconoscimento delle diverse identità. “ E’ questo il nodo centrale per comprendere le richieste delle persone omosessuali — ha spiegato – L’omosessualità è un elemento costitutivo dell’identità di una persona. Combatterla è, come ci dice il Parlamento europeo, pari al razzismo e all’antisemitismo. Chi sottovaluta le richieste di uguaglianza giuridica di gay e lesbiche è come quei progressisti dell’Ottocento che non si ponevano il problema del voto alle donne o come quegli americani degli anni quaranta che non si indignavano per il segregazionismo nei confronti dei neri.”
Il presidente di Arcigay ha poi ricordato, oltre alla piattaforma delle associazioni lgbt, anche gli altri punti su cui il prossimo Parlamento dovrà impegnarsi sul tema dei diritti civili: dal testamento biologico al voto agli immigrati, dal garante dei diritti detenuti a quello dell’infanzia.
“Quanta cautela e delicatezza va applicata al credere e al non credere o alle differenti scelte di vita — ha esordito Furio Colombo – Invece siamo sottoposti a un ricatto religioso dalle ingerenze dei vescovi. Anche i Pacs sono stati agitati dalla destra come strumento di ricatto culturale, com’er accaduto con la legge 40 sulla fecondazione assistita. Pier Ferdinando Casini, che ha candidato inquisiti per mafia, parla dei Pacs come di una cosa indecorosa e indegna. Attacca candidature come quelle di Gerardo D’Ambrosio e Vladimir Luxuria nel paese della mafia, dove l’Udc candida Totò Cuffaro e ogni candidatura in Forza Italia è stata approvata personalmente da Marcello Dell’Utri. Perchè i Pacs dovrebbero minacciare la famiglia? La famiglia tradizionale che vive nell’appartamento 2B deve sentirsi in pericolo perchè sullo stesso pianerottolo, nell’appartamento 2A,vive una coppia omosessuale? Quando i diritti di qualcuno vengono calpestati, chi ci dice che domani non toccherà a noi? Noi che ci crediamo maggioranza, come faremo ad accorgerci di aver superato la linea rossa che ci fa diventare una minoranza ?”
Colombo ha poi richiamato le sue esperienze giovanili nel movimento per i diritti civili, i cortei a braccetto di Martin Luther King, sua moglie Coretta, Bob Dylan e Joan Baez, la battaglia nelle assemblee del condominio, in cui viveva con la moglie, contro chi voleva mandare via il partner gay di un inquilino deceduto.
“Anche allora — ha ricordato Colombo — i politici americani avevano le stesse perplessità che hanno oggi i nostri politici sui temi dei diritti civili: è giusto, pensavano, ma produrrà consenso? Hanno dovuto rompere gli indugi di fronte ad un movimento sempre più grande nelle piazze. Quel movimento ha cambiato il Paese”.