Per la cultura della diversità a Rende

  

Egregi amici,

Federico Cerminara

vi pongo il mio personale saluto nella mia qualità di candidato e per il ruolo che svolgo nell’ambito dell’associazione che rappresento. Oggi è una giornata della quale la nostra città, la nostra Regione deve essere entusiasta, infatti oggi si celebra sull’ara della libertà l’esaltazione della democrazia, valore che il partito al quale ho voluto accostarmi e con tanto calore mi ha accolto, vuole tutelare e difendere.

La diversità, della quale qualcuno di noi è intriso è effettivamente tale perché ci prefiggiamo di difendere i nostri diritti rispettando al contempo quelli altrui, nell’ambito di un perfetto equilibrio fra la natura e ciò che significa essere “uomini”, concetto tanto caro all’On. Principe che lo ha ampiamente precisato nella conferenza di presentazione delle liste.

E’ evidente che la mia presenza nell’ambito di questa coalizione sia innanzitutto finalizzata allo sviluppo e all’approfondimento di una tematica di fondamentale importanza ovvero la dimensione sociale e culturale delle politiche di genere.

E’ arrivato il momento che si ponga fine alle simonie per anni perpetrate e ci si accosti a tali tematiche, stabilendo una volta per tutte ciò che è giusto per ogni singolo individuo, nella perfetta libertà dello stesso, tenuto conto della posizione laica dello stato.

Parlare di sociale e di politiche di genere in una città come Rende significa ampliare il raggio d’azione e rivolgere l’attenzione non solo alla dicotomia uomo-donna ma addentrarsi in un universo sconosciuto ai più ma portatore di un valore aggiunto che è mio dovere far emergere. Ho accolto l’invito a candidarmi all’interno di un partito come quello dei verdi, in funzione della comunanza di valori che ho individuato e ho palesato in termini di rispetto di tutto ciò che rientra nell’ordine di natura e tale è, a mio avviso, la problematica legata al disagio di chi non ha la possibilità di vivere alla luce del sole la propria condizione. Non si tratta di ostentare ciò che riguarda la sfera privata di ognuno, che tale deve rimanere, ma si tratta di muoversi su due linee direttive fondamentali:

– Sostenere coloro i quali vivono in maniera conflittuale il rapporto con la propria sessualità, e vi garantisco che il numero non è esiguo, se si considerano tutte le telefonate che io in qualità di segretario dell’Eos Arcigay Calabria ricevo periodicamente e alle quali non sempre sono in grado di dare delle risposte esaustive e qualificate ma basate semplicemente su quella che è la mia esperienza personale;

– Diffondere la cultura della diversità, facendo in modo di trasformare in opportunità e momento di crescita quello che per molti viene invece definito come motivo di discriminazione e azioni di stigmatizzazione.

Lo strumento che ho pensato di proporre all’amministrazione comunale di Rende, qui rappresentata dal candidato a sindaco Avv. Umberto Bernaudo, è l’istituzione presso il comune di un’Osservatorio permanente sulle politiche di genere.

Questo sportello dovrebbe garantire delle risposte da parte di operatori del settore a tutta quella serie di problematiche legate all’accettazione della propria identità di genere, con un’azione di supporto psicologico che possa intervenire anche nella delicata fase del coming out ovvero nel momento in cui un adolescente decide di manifestare all’esterno il proprio modo di essere.

Rendere vivibile una città non significa solo creare delle infrastrutture inserite in un concetto di sviluppo ecosostenibile, ma significa anche migliorare la qualità della vita e riconoscere diritti ad una parte dei cittadini. Quello che mi preme sottolineare è che riconoscere i diritti di una parte della popolazione non significa disconoscere quelli altrui, politica che spesso viene ostentata in seno ai partiti della destra. Per quanto attiene invece l’azione di diffusione della cultura della diversità penso che Rende disponga di tutti gli strumenti necessari per garantire una crescita culturale in tal senso, penso a tal proposito al ruolo determinante dell’Università della Calabria e dei vari Centri di ricerca che sul territorio locale hanno degli standard di qualità e delle potenzialità tali da poter promuovere un’efficace intervento di diffusione culturale.

L’osservatorio in tal senso potrebbe diventare un valido strumento di monitoraggio del territorio, forte della profonda convinzione per cui l’intolleranza e le azioni omofobiche derivano da una non conoscenza dei fenomeni e tanta disinformazione e luoghi comuni devono essere superati nell’ambito delle problematiche di genere.

L’osservatorio non è rivolto esclusivamente ad una nicchia, se si accoglie la definizione di contenitore di idee e di cultura ma diviene uno strumento che contribuisce alla produzione di cultura intesa sotto i più disparati ambiti e nelle diverse forme(pubblicazioni, ricerche, forme artistiche in genere).
Per assegnare a Rende un ruolo di rilievo sul panorama nazionale, oltre ad un lavoro già sedimentato negli anni trascorsi di carattere materiale, è giunto il tempo di operare sulle coscienze.
Le pari opportunità quindi diventano il fulcro di un’azione di governo che pone al centro della propria attività l’uomo inteso come fine e non come mezzo.

Federico Cerminara


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