Capiamo 'imbarazzo sulle adozioni gay ma non dite che saremmo cattivi genitori
di SERGIO LO GIUDICE
presidente nazionale Arcigay
Una famiglia omogenitoriale americana
Il dibattito nato dal'abbandono dei Ds da parte di Aurelio Mancuso, segretario nazionale di Arcigay, dopo le dichiarazioni di Fassino contro i genitori omosessuali, rischia di generare letture sbagliate. Non ultima quella di una divergenza nel movimento gay fra u'ala più responsabile che si accontenterebbe di vedere riconosciuti alcuni diritti, e u'ala più oltranzista che chiede le adozioni. Niente di più sbagliato.
Alcuni di noi militano nei partiti della sinistra, altri no: sono scelte personali che non coinvolgono u'associazione da sempre autonoma. Quello che accomuna tutte le anime del movimento lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) è 'obiettivo della parità di diritti per tutte le cittadine e
tutti i cittadini indipendentemente dal'orientamento sessuale e dal'identità di genere.
Questo obiettivo è stato da noi responsabilmente declinato in una serie di proposte di riforme legislative possibili qui e ora: una legge sulle coppie di fatto anche dello stesso sesso; una legge contro le discriminazioni e le violenze motivate da orientamento sessuale; la possibilità per le persone transgender di cambiare genere anagrafico senza necessariamente sottoporsi a operazione chirurgica; il riconoscimento dello status di rifugiato per chi, straniero, è perseguitato a causa della sua omosessualità, e altre ancora.
La nostra è una battaglia per 'uguaglianza giuridica, oggi negata a noi, come in passato fu negata alle donne, agli ebrei, ai neri 'America o di quella Repubblica del Sud Africa che ora, non a caso, è al'avanguardia nel mondo sui diritti di gay e lesbiche. Se siamo disposti a misurare il livello
delle nostre richieste legislative di fronte a un Parlamento in cui i due schieramenti sono fortemente condizionati da minoranze di clericali, con o dem che siano, nessuno di noi è disposto ad accettare in silenzio che il dibattito culturale sui nostri temi vada nella direzione opposta a quella intrapresa dagli altri paesi europei.
Sul piano politico, 'estensione alle coppie dello stesso sesso della possibilità di adottare non è al'ordine del giorno, ma viene agitata strumentalmente da quanti vorrebbero affossare una legge sulle coppie di fatto.
Assai diversa la questione, sollevata da Mancuso, del dibattito culturale. Premesso che non si parla di diritti degli adulti ma di quelli dei bambini a crescere in modo positivo, quella per cui essere allevato da una coppia di genitori dello stesso sesso può essere dannoso per un bambino è u'opinione basata su un luogo comune e non supportata da alcun dato scientifico. Le ricerche svolte in Europa e negli Stati Uniti sui figli di genitori gay o lesbiche, ci dicono che rispetto alla qualità delle relazioni personali, 'adattamento sociale, 'orientamento sessuale, i problemi comportamentali, non ci sono effetti negativi per chi è stato cresciuto da due mamme o due papà.
È a partire da questi dati che paesi europei non meno attenti del nostro ai diritti dei bambini come Svezia, Olanda, Gran Bretagna, Danimarca, Spagna, Germania e Belgio prevedono già forme di adozione da parte di coppie dello stesso sesso. La candidata al'Eliseo Ségolène Royal, tanto osannata dai riformisti di casa nostra, ha promesso che darà il via libera al matrimonio e alle adozioni da parte di coppie dello stesso sesso. Che la sinistra italiana decida di non aprire questo dibattito per non turbare difficili equilibri politici può essere comprensibile. Che sempre più spesso si accompagni una timida posizione a favore di qualche diritto alle coppie gay e lesbiche con un corollario di affermazioni sulla loro incapacità a essere buoni genitori o sul'assoluta contrarietà a considerarle una
famiglia è francamente indigesto.
Questo insistere negativamente sulla genitorialità lesbica e gay, peraltro, getta cattiva luce su una realtà assai viva nel nostro paese: quella di centinaia di coppie dello stesso sesso, per lo più femminili, che crescono in modo armonioso e sereno i loro bambini e le loro bambine, nate da precedenti relazioni o da fecondazione assistita. È una realtà in espansione che pone domande concrete, sia sul piano sociale che su quello normativo, come è emerso in un importante convegno organizzato qualche settimana fa a Milano dal'associazione di genitori lesbiche e gay Famiglie Arcobaleno.
Come evitare, in caso di scomparsa del genitore biologico, che al bambino sia sottratta 'altra figura che per la legge italiana non ha alcuna riconoscibilità né responsabilità genitoriale? Su questi temi i riformismi europei, socialisti, liberali o ambientalisti che siano, hanno già dato le stesse, concrete e coraggiose risposte.
Come fare di un gay liberal e dialogante un duro estremista
di AURELIO MANCUSO
segretario nazionale Arcigay
Come spesso accadeva nel vecchio Pci, quando un iscritto esprime un forte dissenso verso dichiarazioni e posizioni del segretario nazionale, immediatamente parte una campagna di delegittimazione politica che si può riassumere in «è un estremista». Nel mio caso si aggiunge il fatto che sono dirigente del movimento omosessuale, notoriamente ascrivibile nella categoria degli esagitati.
Un sacco di miei amici e compagni di lotta, quando hanno letto le critiche che mi sono state mosse, mi hanno preso in giro, conoscendo la mia avversione nei confronti di ogni tipo di massimalismo. Ricostruendo con pignoleria i fatti, bisogna ricordare, che nel giorno in cui la destra italiana apriva, con dichiarazioni più o meno strumentali, al'ipotesi di concorrere al'approvazione di una legge di riconoscimento delle coppie di fatto, il leader del più grande partito della sinistra, affrontava un tema delicato, come quello della possibilità per i gay di adottare minori, con le stesse parole utilizzate dalla destra per non concedere in alcun modo la possibilità che anche in Italia la dignità delle
persone omosessuali sia finalmente declamata. Scivolone? Posizione personale, espressa per rispondere a un quesito non atteso? Tutte storie.
Negli ultimi dieci anni i gay e le lesbiche iscritte ai Ds, in più occasioni (pubbliche e riservate), hanno tenuto lezioni su questo e altri temi. Piero Fassino, che rivendica di essere stato il primo segretario nazionale a partecipare a ben due congressi nazionali di Arcigay, omette di dire che in entrambe le occasioni gli si spiegò che il tema delle adozioni era questione non al'ordine del giorno, che il movimento chiedeva il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, non includendovi (a malincuore, ma con forte senso di responsabilità e realismo) 'estensione alle adozioni.
Ricordo poi, con scoramento, che nel congresso del 2005 Fassino intervenne utilizzando (come ha di nuovo fatto rispondendomi sul'Unità) il termine "scelte sessuali", al posto di "orientamento sessuale". In quella sede fu amorevolmente contestato e si corresse. Evidentemente il corso di formazione continuo e intensivo non è servito a molto.
Il mio gesto di non rinnovare la tessera dei Ds nasce proprio dalla considerazione pragmatica che questi episodi, sommati alle promesse non mantenute di includere dentro il programma di governo 'approvazione dei Pacs, dimostrano come ques'attuale sinistra a differenza dei socialisti europei, non abbia alcuna intenzione di fare nulla di decisivo in materia.
Da qui il passo di rappresentare le posizioni del movimento omosessuale italiano come estremiste il passo è breve. 'altronde stessa sorte tocca al capo del governo spagnolo, di cui ogni giorno si celebra 'auto da fé definendo la sua politica come "deriva zapaterista". È curioso in questo senso rilevare come invece Blair, che ha fatto approvare un istituto matrimoniale apposito per gli omosessuali, comprensivo di adozioni, sia invece ancora considerato un amico.
Da socialista liberale, come immeritatamente mi definisco, posso sentirmi, quindi, onorato di essere accusato di estremismo, ribaltando sui miei detrattori 'accusa di conservatorismo clericale, di attiguità colpevole e consapevole con le gerarchie cattoliche più reazionarie e anti democratiche che dal Concilio Vaticano II in poi ci si rammenti. Di mettere a serio rischio il valore della laicità come elemento regolatore indispensabile affinché la libertà e la dignità delle persone siano salvaguardate.