Niente più omosessuali in chiesa. Lo ha deciso il vescovo di Aversa, Mario Milano, che ha vietato a padre Edoardo Capuano, parroco della chiesa di San Giorgio Martire di Pascarola, di continuare il programma pastorale contro l´emarginazione degli omosessuali.
Pare che "La perla", il nome scelto per il gruppo di preghiera, abbia scosso l´intera cittadinanza. Da qui la richiesta dei fedeli al vescovo di fermarli e «di cacciarli via». Il gruppo era composto da gay e lesbiche. Si incontravano in chiesa per confrontarsi e raccontare le discriminazione che subiscono ogni giorno.
Nelle intenzioni di padre Capuano, «il gruppo doveva combattere l´emarginazione sociale che vivono gli omosessuali». Un´interpretazione della carità cristiana poco condivisa dai cittadini di Pascarola che si sono opposti con sdegno a questa "apertura" verso la diversità.
I fedeli hanno contestato l´iniziativa e, nel colloquio con il vescovo, hanno accusato il parroco della chiesa di Pascarola provocando l´immediato intervento di Milano che ha "consigliato" a padre Edoardo di mettere fine al gruppo di preghiera. Il parroco ha cercato di trovare una soluzione al problema: «Ho tentato di far capire che non c´era nulla di male negli incontri», dice Capuano, «il mio intento era quello di integrare queste persone parlando dei loro problemi, della loro vita ordinaria, ma questo a qualcuno non è piaciuto».
La "cacciata degli omosessuali" non è nuova a Pascarola. Già sei anni fa, gay e lesbiche furono allontanati da tutte le attività praticate nella parrocchia. «Colpa del parroco», commentano. «Una persona troppo libera ed esplicita nei suoi modi di agire», lo accusano.
Tra i nemici dei pascarolesi non ci sono solo gli omosessuali. La "gente" ha criticato anche l´altro gruppo di preghiera messo su da padre Eduardo e dedicato a "Edith Stein", la prima martire cattolica di origine ebraica a essere canonizzata. Questo secondo gruppo doveva essere un supporto e un punto d´incontro per famiglie con figli tossicodipendenti e disabili, coppie in attesa di adozione o giovani in crisi. Anche in questo caso la protesta è stata molto forte. «Una iniziativa inopportuna, non sta bene mettere in piazza i propri problemi», il commento dei parrocchiani.