Libro choc: “Io, gay nella Nba”

  
John Amaechi

John Amaechi

NEW YORK – Il gossip si rincorreva da qualche giorno ovvero da quando era stata annunciata per il 13 febbraio 'uscita nelle librerie statunitensi di un libro in cui un ex giocatore Nba ammetteva la propria omosessualità. Si sapeva che non era un fuoriclasse, che non giocava da circa 3 anni e, quasi a volerlo fare identificare, il suo portavoce aveva citato alcune squadre in cui non aveva giocato. Per la cronaca il co-autore del libro, Howie Bergman, era già stato 'artefice degli outing della cestista Sheryl Swoopes (ex Bari e Taranto), del giocatore di football Esera Tuaolo e della golfista Rosie Jones.

La rosa dei candidati non era così ampia e quindi è bastato poco per arrivare al nome di John Amaechi, 36enne ex centro della nazionale inglese, che in carriera ha giocato per cinque stagioni nella Nba e vanta anche u'esperienza, invero deludente, italiana con la Kinder Bologna nel 1997-98 (3.5 punti e 2.5 rimbalzi di media in 7 partite). Da qualche anno Amaechi dedica quasi tutte le sue risorse a una fondazione che sostiene 'attività sportiva per la gioventù disagiata a Manchester.

La notizia non ha stupito gli addetti ai lavori, tra cui le tendenze di Amaechi erano abbastanza conosciute e rispettate, ma ha destato clamore perché si tratta del primo giocatore professionista, seppur ritirato, a fare outing in un mondo dove il "machismo" impera. Non è infatti Amaechi 'unico omosessuale ad avere avuto successo con la palla a spicchi, ma è il primo a raccontarne pubblicamente ammettendo anche qualche dettaglio scabroso.

Nel libro racconta la sua vita a 360 gradi, dal'infanzia londinese con la madre fino alla regolare frequantazione di club gay durante la sua carriera Nba in cui la sua omosessualità "era un segreto aperto". Intervistato dal quotidiano Scotsman nel 2002 sulla presenza di gay nella Nba spiegò: "Nella lega le minoranze non sono ben rappresentate, non ci sono quasi ispanici e asiatico-americani, quindi non mi sorprendo che nessuno ammetta di essere gay. Sarebbe come un alieno caduto dallo spazio. Ci sarebbe timore, poi panico: non saprebbero come trattarlo".

Nel libro, intitolato "Man in the middle" ("Un uomo nel mezzo" con il doppio senso legato anche al suo ruolo in campo, centro) ci sono molti particolari della sua vita nella Nba: gli amichevoli dissidi politici con Karl Malone, il dispiacere per avere mentito al compagno di squadra Greg Ostertag che gli aveva chiesto se fosse gay, e anche il disprezzo per Jerry Sloan, da quasi venti anni coach dei Jazz, che più volte avrebbe usato epiteti omofobici alle spalle di Amaechi.


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