Le affermazioni di Vittorio Messori su La Stampa del’11 agostro 2007 sono ‘esatta fotografia del’ipocrisia di cui si alimenta il clericalismo italiano. Messori assolve i delitti di natura sessuale perpetrati dai preti, mettendo persino in discussione la definizione di pedofilia. Quando i preti sono a capo di comunità o ritenuti santi per la loro attività ufficiale bisogna perdonargli e allo stesso tempo va condannato il lassismo dentro la chiesa che ha permesso negli ultimi anni ‘immissione di tanti gay nel sacerdozio.
Si tratta di un disperato tentativo di coprire la verità: da secoli migliaia di preti, vescovi, cardinali e un buon numero di papi hanno vissuto dentro la rassicurante organizzazione ecclesiale, macchiandosi, come dimostrano libri pubblicati anche dal Vaticano, di orrendi delitti contro ‘umanità tra cui la violenza su donne e uomini di tutte le età. Il tema vero è che ques’organizzazione pubblicamente casta ed astinente da sempre pratica ogni tipo di sessualità, che ha represso anche con i roghi quando era politicamente incompatibile, ma assolutamente e diffusamente praticato nelle segrete stanze.
La verità è che la Chiesa cattolica non può ergersi ad ente morale perché la sua storia è zeppa di immoralità di tutti i tipi tra cui ‘immonda pedofilia, che penosamente Messori tenta di minimizzare senza dire che ‘esempio americano che lui cita a sproposito, ha per ora prodotto queste cifre: oltre 10 mila bambini su cui è stata comprovata la molestia o la violenza sessuale, oltre trecento milioni di dollari finora sborsati dalle diocesi Usa.
Le dichiarazioni di Messori evidenziano quanto sia forte la preoccupazione oltre Tevere per ‘apertura di un fronte italiano di presunti delitti a sfondo sessuali. Non è mistero per nessuno che il fenomeno sia ben più vasto e quindi la forte e potente diga vaticana potrebbe ‘improvviso tracimare. Messori, invece di chiedere scusa, difende con baldanza i possibili violentatori, già assolti perché dispensatori di molte opere buone. ‘ il trionfo della tipica doppia morale cattolica romana che punta ‘indice sui peccatori gay e assolve i suoi preti sporcaccioni che, utilizzando la loro posizioni di potere, possono permettersi qualsiasi tipo di dominio sugli altri, anche quello più abominevole della pedofilia.
‘ evidente che negli ambienti ‘élite della chiesa cattolica italiana si sia persa ‘occasione di stendere un velo pietoso sulle proprie storiche, reiterate e consapevoli colpe. Finché la repressione sessuale sarà una delle maggiori preoccupazioni della gerontocrazia cattolica non potrà che continuare ciò che è avvenuto da sempre dentro i seminari, conventi, parrocchie, organizzazioni laiche: un continuo e perenne utilizzo del’abuso sessuale per mascherare u’astensione sessuale forzata e contro natura.
Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay