Perché noi, lesbiche e gay, aderiamo al PD?

  
Romano Prodi

Romano Prodi

In tanti ci chiedono perché noi, lesbiche e gay, ci candidiamo all’assemblea costituente per il Partito democratico. Noi, da sempre in prima fila nella costruzione di un Paese più libero e accogliente, che abbia la laicità come principio guida, in cui nessuno sia leso nella sua dignità per il suo orientamento sessuale o la sua identità di genere. Noi, che crediamo nella liberazione di donne e uomini da ogni dominio esterno, costrizione culturale o imposizioni religiose.

Lo facciamo perché siamo convinti che il partito che sta per nascere sarà il luogo più utile a fare avanzare concretamente queste battaglie. L’incontro fra culture diverse costringerà tutti a confrontarsi a fondo per trovare risposte nuove a bisogni nuovi, superando la logica di coalizione per cui i temi più difficili vengono ignorati o affidati alla libertà di coscienza. Il nuovo partito sarà lo specchio di un pezzo di Paese più grande di quello rappresentato dai partiti che oggi gli danno vita, un luogo in cui discutere le proposte da avanzare al Paese, un nuovo laboratorio di idee che nasce con l’obiettivo di essere luogo di dialettica e confronto senza il bisogno di ideologie ma basandosi sui problemi reali dei cittadini.

Questo è oggi il luogo in cui rilanciare le richieste del movimento lgbt e lavorare affinché da quella domanda di libertà nascano riforme concrete. Lavoreremo dentro il Partito democratico per una seria legge contro ogni discriminazione, l’uguaglianza giuridica per le famiglie omosessuali, la promozione del diritto alla salute per le persone lgbt, la modifica delle leggi sul cambio di sesso e sulla fecondazione assistita. Sono gli obiettivi del movimento lgbt italiano ed internazionale, e sono i nostri obiettivi: più saremo a sostenerli dentro il Pd, prima diventeranno obiettivi del centrosinistra e leggi dello Stato.

Per essere all’altezza delle sfide che si è posto, il Pd dovrà avere come principi guida l’estensione dei diritti di cittadinanza e la laicità dei processi di decisione. Applicare con rigore il principio di laicità non significa ricercare contrapposizioni ideologiche o rifiutare il confronto con le diverse opinioni, anche religiose: al contrario, è la condizione perché questo dialogo possa avere luogo e produrre decisioni ispirate al rispetto della pluralità culturale e dei diritti fondamentali e non ai principi specifici di una religione.

Siamo consapevoli delle difficoltà che incontreremo. Conosciamo direttamente la fatica di abbattere pregiudizi, contrastare inerzie e pigrizie, superare veti ideologici. Abbiamo ben presenti le resistenze conservatrici presenti nel Paese, nel parlamento e nello stesso centrosinistra. Sappiamo che le ritroveremo anche nel nuovo partito. Ma allo stesso tempo e, anzi, a maggior ragione pensiamo che questa sia la frontiera più avanzata in cui spendere le nostre energie per la costruzione delle riforme necessarie ad u'Italia più civile, in cui 'orientamento sessuale o 'identità di genere non siano ostacolo alla ricerca della felicità.

A tutte le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender, a tutte e tutti quelli che hanno a cuore la costruzione di un Paese laico e libero chiediamo di condividere con noi questo impegno, aiutandoci a costruire un partito nuovo che sia lo strumento per nuove libertà.

Cristiana Alicata (Roma)
Giuliano Gasparotti (Firenze)
Andrea Ambrogetti (Roma)
Nunzio Liso (Andria)
Carmela Antonino (Molfetta)
Sergio Lo Giudice (Bologna)
Flavio Arditi (Empoli)
Anna Maria Mucciarelli (Bologna)
Fabio Astrobello (Reggio Emilia)
Dario Nistri (Firenze)
Alessandro Bandoni (Massa Carrara)
Fabio Omero (Trieste)
Andrea Benedino (Ivrea)
Enrico Peroni (Vicenza)
Riccardo Camilleri (Roma)
Francesco Piomboni (Firenze)
Alfredo Capuano (Roma)
Enrico Pizza (Udine)
Maurizio Caserta (Acireale)
Mario Scafetta (Empoli)
Matteo Cavalieri (Bologna)
Ivan Scalfarotto (Corsico)
Nicola Cicchitti (Trieste)
Ennio Trinelli (Bologna)
Anna Paola Concia (Roma)
Carmine Urciuoli (Aversa)
Alessio De Giorgi (Pisa)
Lucia Vagnoli (Empoli)
Edoardo Del Vecchio (Roma)
Marco Volante (Milano)
Giacomo Deperu (Pordenone)


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