"Se questo paese fosse veramente serio non avrebbe affidato a uno sguaiato umorista dalla naturale propensione alla comicità la stesura dell'attuale legge elettorale (il Porcellum), non avrebbe avuto il piacere averlo visto all'opera come ministro spogliarellista e il vicepresidente del Senato dall'abile capacità nel fare imboscate regolamentari".
E' questa la replica che Aurelio Mancuso riserva alle dichiarazioni rese dal leghista Roberto Calderoli nel corso della giornata e che hanno tirato in ballo l'Arcigay.
Il presidente dell'associazione sottolinea che proprio così "vogliamo rispondere al senatore leghista che commenta con subdola ironia il fatto che sabato Arcigay riunirà la sua Segreteria nazionale per analizzare l'attuale crisi politica. Forse Calderoli non lo sa, ma il suo partito farebbe bene ad informarsi, che gli elettori lgbt sono alcuni milioni e le nostre intenzioni di voto conteranno non poco durante la prossima campagna elettorale.
Se il centrodestra seguirà le posizioni omofobe di Calderoli – fa presente Mancuso – difficile che chi, nelle scorse tornate, ha votato per la Casa delle Libertà (secondo alcuni sondaggi circa 600 mila elettori omosessuali, ovvero un quinto dell'elettorato gay) rinnoverà a loro la sua fiducia".
"L'attuale crisi – conclude – imporrebbe serietà e sobrietà, anche perché la questione da noi posta su stalking e norme antidiscriminatorie è al centro delle cronache italiane da alcuni anni. Invece i politici come Calderoli proseguono nel loro indegno teatrino che insulta le cittadine e i cittadini italiani, così come è avvenuto recentemente nell'aula del Senato".