Il governo spagnolo ha fatto arrivare in Vaticano un messaggio di «malessere» e «indignazione» per l´appello con cui nei giorni scorsi i vescovi spagnoli hanno invitato i fedeli a votare per il Partito popolare e non per i socialisti del premier Jose Luis Rodriguez Zapatero alle elezioni di marzo.
L´annuncio è stato dato ieri dal ministro degli Esteri spagnolo, Miguel Angel Moratinos che ha detto di avere parlato con il suo ambasciatore presso la Santa Sede, Francisco Vazquez Vazquez, il quale ha girato al segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone, la nota del governo di Madrid per questa nuova ingerenza dei vescovi spagnoli.
Moratinos, durante una sua visita nella provincia di Cordoba, ha detto: «Voglio esprimere la mia opinione come cattolico e non soltanto come militante socialista. E desidero esprimere la mia indignazione e la mia perplessità perchè non credo che un cattolico del XXI secolo possa capire» queste scelte di campo. «Siamo di fronte a una gerarchia integralista, fondamentalista e neoconservatrice, che in alcun modo può rappresentare i sentimenti della maggioranza dei cattolici spagnoli». Nella nota diffusa nei giorni scorsi i vescovi avevano sconfessato praticamente tutte le linee fondamentali dell´azione di Zapatero, dalla scelta di introdurre le nozze per i gay, a quella dell´educazione civica a scuola, fino a quella di tentare la carta del dialogo con i separatisti baschi dell´Eta.
I rapporti tra il governo socialista di Madrid e la Santa Sede non sono mai stati sereni. Zapatero ha sempre sottolineato la separazione tra Stato e Chiesa. E ancora due giorni fa il premier ha accusato la Conferenza episcopale di avere ceduto alla tentazione di strumentalizzare il tema del terrorismo. Ieri Moratinos è tornato sull´argomento dicendo che come cattolico non può identificarsi «con chi strumentalizza politicamente il terrorismo per dividere tutti i democratici spagnoli».