Abili di Cuore parla alla società

  

Pubblichiamo l’intervento di Raffaele Lelleri all’Istruttoria Pubblica sulle
Politiche per il Superamento dell’Handicap del Comune di Bologna

Rappresento LGD (Lesbiche Gay Disabili) – Abili di cuore, una rete nazionale formata da persone omosessuali con disabilità motorie e sensoriali e da persone interessate a questi temi.
Siamo cresciuti grazie ad una ricerca sociale, realizzata l’anno scorso, che per la prima volta in Italia ha dato voce alle persone omosessuali con disabilità

E’ stato un passaggio per noi molto importante ascoltarci, raccontarci chi siamo veramente – per molti era la prima volta in assoluto.

Non è stato facile, perché nel nostro Paese le persone omosessuali con disabilità vivono spesso un duplice stigma:
– quello generato dai pregiudizi sulle persone disabili: senza sesso o dalla sessualità animalesca o puramente istintiva, incapaci di decidere per sé stessi, senza futuro, un peso per la società; e
– quello tipico che riguarda le persone omosessuali: senza identità, senza età, senza famiglia, senza morale, ipersessuate, una questione di coscienza, un problema di cui capire le cause (per risolverle) dei mezzi-cittadini, un disvalore per la società.

Ci tenevamo in particolar modo ad essere presenti oggi, perché volevamo dirvi alcune cose che per noi sono vitali.
Crediamo infatti che la nostra esperienza ed il nostro punto di vista siano una risorsa anche per tutti gli altri.

– Dirvi che siamo omosessuali è affermare con forza che anche le persone con disabilità hanno una sessualità, e che la sessualità ha diverse forme – aldilà di ciò che dice una certa cultura e politica.

– Dirvi che siamo disabili è testimoniare che anche i gay e le lesbiche invecchiano, si ammalano, non sono dei corpi perfetti – aldilà di ciò che dicono certi mass-media e pubblicità.

A chi si occupa di servizi alla persona: teniamo a dire che la sessualità dei vostri utenti è parte integrante della loro dignità.

La capacità ed il bisogno di amare dei vostri utenti, da un lato, e la loro capacità e bisogno di essere amati, dall’altro lato, sono tra le risorse più preziose che hanno.
I vostri utenti hanno delle aspirazioni di felicità che devono poter sviluppare in libertà, nelle forme che preferiscono, e responsabilità, da adulti.
Se volete il loro bene, i vostri utenti devono poter esprimere senza soggezioni anche questa parte di se stessi.

Per questo motivo è importante riconoscere che l’amore ed il sesso possono svilupparsi in forme diverse, magari anche distanti dalle vostre o da quelle cui siete abituati.
Vi chiediamo di investire in professionalità e rispetto per ogni storia personale. Perché amare ed essere amati sono diritti umani universali.

A chi si occupa di servizi socio-ricreativi e di comunicazione: teniamo a dire che le barriere fisiche, ambientali, sociali e mentali sono ancor oggi una terribile realtà, che ci rende veri handicappati.

Come tutti, anche noi dobbiamo poter accedere e fruire dei luoghi, dei canali e delle occasioni dove esprimere in modo soddisfacente la nostra socialità e la nostra sessualità, per informare ed informarci, ed essere così anche noi parte integrante delle comunità cui vogliamo appartenere.

Al Comune di Bologna: offriamo la nostra personale disponibilità e chiediamo un sostegno in fatto di comunicazione, aggregazione e promozione dei temi che ci stanno a cuore, per il bene nostro e – ci crediamo fortemente – anche di tutte le persone con disabilità e di quelle omosessuali, assieme alle loro associazioni.

Alle associazioni che si occupano di handicap: chiediamo di interessarsi anche di sessualità, di tutte le sessualità.

Alle associazioni che si occupano di omosessualità: chiediamo di interessarsi anche di handicap, di tutti gli handicap.

Molti omosessuali con disabilità si sono trovati di fronte al dilemma: da chi andare per avere pieno ascolto e comprensione?
Troppo spesso abbiamo trovato le associazioni del ‘mondo handicap’ insensibili, disinformate, talvolta in difficoltà o imbarazzo, talaltra persino discriminatorie di fronte alla nostra omosessualità.
Lo stesso vale per quelle del ‘mondo LGBT’ alle prese con i nostri deficit.

Ve lo chiediamo a gran voce: comunicate maggiormente tra di voi, imparate l’una dall’esperienza dell’altra, siate curiosi rispetto a ciò che succede nell’associazione ‘accanto’.

Certo, è importante che ognuna si specializzi in uno specifico settore; è però altrettanto importante ricordare sempre che noi non siamo fatti ‘a compartimenti stagni’, bensì che – più spesso di quanto sembri – i bisogni e le risorse si intrecciano tra di loro in modo globale, in parte imprevedibile, comunque – e francamente – sempre meraviglioso.

Desideriamo un sistema dove un disabile gay o lesbica possa trovare primo ascolto e informazioni di base sia presso lo sportello handicap che presso lo sportello minoranze sessuali, salvo poi inoltrarlo, se necessario, ad altri servizi per le problematiche più complesse.

Lo stesso dovrebbe valere per tutti i campi, tra cui: l’età, il genere, l’origine etnica, il ceto socio-economico, lo stato civile, il credo, l’affiliazione politica e sindacale, la composizione familiare etc.

Allarghiamo gli orizzonti, facciamoci rientrare tutti.

Alla nostra comunità locale bolognese: chiediamo di includere pure noi nelle cose che fa e che dice – nei progetti e realizzazioni, nelle opzioni metodologiche, nelle campagne, nei corsi di formazione, anche nei discorsi importanti ed in quelli da bar.

Vogliamo uscire dal silenzio, mettere anche i nostri volti a completamento dei termini di ‘gay’ e di ‘disabile’.

Alla comunità politica, in particolare, chiediamo di ricordare che quando, per motivi vari, si discute e spesso ci si accanisce contro i gay e le lesbiche, si discute e ci si accanisce anche contro delle persone in carrozzina, o non-vedenti/non-udenti, o con handicap psichico.

Per maggiori informazioni sulla nostra rete, abbiamo preparato un foglio di sintesi con alcuni riferimenti che segue questo documento.

Invitateci ai vostri incontri, sia di festa che di aggiornamento: saremmo felici di portarvi la nostra esperienza.
Da parte nostra, ci teniamo già ora ad invitarvi tutti a sfilare con coi al Gay Pride nazionale, che si terrà a Bologna sabato 28 giugno 2008. Sarà una importante occasione di visibilità, impegno, sensibilizzazione, festa ed emancipazione

Grazie per l’attenzione, ci ha fatto davvero molto piacere essere qui con voi oggi.

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Breve scheda di presentazione di LGD (lesbiche e gay disabili) – Abili di Cuore

LGD – Abili di Cuore è una rete nazionale, composta da persone omo-bisessuali con disabilità e da persone interessate ai temi dell’omosessualità e delle disabilità.

Consolidata grazie all’omonima ricerca sociale, completata nel 2007, LGD – Abili di Cuore utilizza un forum on-line quale principale modalità di contatto e discussione, collabora con Arcigay e si mette a disposizione di tutte le realtà pubbliche e del privato sociale che desiderano trattare un tema complesso e doppiamente invisibile: la (omo-)sessualità delle persone con disabilità, da un lato, e l’identità delle persone omo-bisessuali, dall’altro lato.

LGD – Abili di Cuore si pone i seguenti obiettivi:
• divulgare le conoscenze e le esperienze maturate in questi anni, per rompere il tabù della sessualità in generale e, più nello specifico, dell’omosessualità delle persone diversamente abili;
• organizzare incontri periodici di auto-mutuo-aiuto, sviluppare canali e strumenti adeguati di comunicazione e sostenere la creazione di una rete di contatti interpersonali, così da permettere alle persone omo-bisessuali con disabilità di superare l’isolamento e la solitudine e di confrontarsi tra di loro;
• sensibilizzare e formare gli operatori e le operatrici delle associazioni lesbiche-gay, delle organizzazioni che si occupano di handicap e dei servizi loro dedicati, sui temi delle disabilità, della sessualità e dell’omosessualità;
• migliorare la capacità delle realtà attive in questo campo di rispondere ai bisogni e aspettative di tutti i loro utenti, anche incentivando la creazione di punti di contatto tra il ‘mondo’ lesbico-gay e il ‘mondo’ della disabilità ed evitare così la scotomizzazione di queste due identità e appartenenze.

INFO

Priscilla Berardi, Bologna
[email protected]
cell. 348.516.70.91

Il report finale della ricerca sociale “Abili di cuore” (realizzata col supporto di: Arcigay, Centro Bolognese di Terapia della Famiglia, Centro Documentazione Handicap di Bologna e Handygay di Roma) è liberamente scaricabile qui: http://www.lelleri.it/report/abilidicuore.pdf

Il forum on-line di contatto e discussione è qui: http://it.groups.yahoo.com/group/17giugno/

Vedi inoltre “Uno più uno non sempre fa due – Handicap, sessualità, omosessualità”, numero 3 del 2007 della rivista “HP-Accaparlante” (Edizioni Erickson)


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