Gay aggrediti, condannati tre poliziotti

  

”Nonostante la pena sia molto lieve, per noi importante è il risultato che ha prodotto questa sentenza: non possono esistere zone franche di impunibilità nel nostro paese, soprattutto fra le forze dell’ordine”.

E’ il commento del presidente nazionale di Arcigay, Aurelio Mancuso, alla sentenza del Tribunale di Bologna che ha visto condannati un buttafuori e tre agenti di polizia per per le offese e l’ aggressione, nel 2000, a tre giovani gay in una pizzeria del centro del capoluogo emiliano.

”Da molti anni – ha aggiunto Mancuso – abbiamo stretti rapporti di collaborazione positiva con le questure e la polizia di Stato. Questa sentenza dimostra quanto sia però necessario promuovere corsi di formazione sull’omosessualità per gli agenti utili a combattere le sacche di ignoranza, omofobia e pregiudizio che ristagnano negli organismi deputati a difendere l’ordine pubblico”.

Emiliano Zaino, presidente dello storico circolo Arcigay bolognese ‘Il Cassero’, è più amaro sulla vicenda: ”La sentenza ha accolto in pieno le istanze del Pm e questo è un segno importante che cogliamo con piacere. Ma otto anni per una sentenza che vede imputati pubblici ufficiali perlopiù reo-confessi ci sembrano francamente eccessivi. Speriamo si arrivi almeno ad una sentenza definitiva e che per le vittime non arrivi, oltre al danno, la beffa attraverso una prescrizione”.

Un comunicato dell’ufficio stampa Arcigay ‘il Cassero’ ricorda che il fatto ebbe come protagonisti tre studenti gay aggrediti fisicamente da un buttafuori e verbalmente da tre poliziotti che avrebbero poi fatto scappare l’aggressore e nascosto in un secondo momento l’identità di questo.

”Tutta la vicenda fu aggravata – riporta il comunicato Arcigay – dalle indegne esternazioni dell’allora questore di Bologna, Romano Argenio, che non definì riprovevole l’aggressione omofoba e gli atti dei poliziotti, quanto moralmente discutibile ‘tanto quanto frequentare delle prostitute’ la presenza in un locale frequentato anche da gay da parte di poliziotti”. Intanto l’avv.Matteo Murgo, difensore di Nicola Befaro, ha preannunciato appello contro la sentenza.


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