Gaetano Barreca, nel suo breve ma denso romanzo epistolare (“L’amuleto dell’essere” – Lettere dal mio mondo interiore – SBC Edizioni – Pagg. 98 – Euro 12), concepisce e spiega il concetto dè “la sindrome adolescenziale di khepri”: secondo cui un adolescente vivendo e crescendo in una società che non dà riscontro al suo animo, crea un mondo interiore per difendere il proprio essere e sfuggire da quello reale che lo rifiuta.
Il libro si apre con una domanda: Cosa succederebbe se L’Es, il patrimonio ereditario e genetico che tutti possediamo non trova riscontro col proprio animo?
Icaro, il protagonista di questo romanzo, nelle lettere che scrive all’amico Toschi ripercorre e rivela pian piano gli avvenimenti della sua vita per scoprire e accettare interamente se stesso e la sua natura omosessuale, svelando sin dall’inizio la complessità di una vita caratterizzata dalle difficoltà nel rapporto con una famiglia che lo ha abbandonato. Da qui Icaro inizia ad interrogarsi su una serie di eventi che lo riguardano dando vita a una sorta di liberazione catartica.
Una storia che inizia in Puglia negli anni dell’infanzia e che prosegue, con l’università, a Perugia tra incontri, scontri, amicizie, amori. Una storia che ha la sua chiave di volta nell’incontro, determinato da alcune letture, con la mitologia dell’antico Egitto.
“Leggere il mito di Osiride cambiò la mia esistenza e diede finalmente un nome e un aspetto al mio mondo interiore”, scrive Icaro. Dal mito di Osiride Icaro scopre infatti Khepri “colui che si genera da sé”il cui amuleto utilizzerà per rifugiarsi in un mondo tutto suo.
“L’amuleto dell’essere” è dunque una storia tra l’attualità e la mitologia egizia, intrisa di accenti psicologici e di spietata realtà.