Sarebbe bene che il ministro del lavoro e della sanità Maurizio Sacconi seguisse l’esempio del governo conservatore francese che distribuirà sabato prossimo, durante la festa della musica, un milione di preservativi ai giovani che vi parteciperanno.
Assieme ai preservativi il ministro della sanità Roselyne Bachelot ha deciso di distribuire, in contemporanea in 38 città, anche opuscoli informativi che illustrano i rischi e le modalità di contagio del virus dell’HIV.
In questo senso vorremmo sapere quando partirà la seconda fase della campagna di prevenzione ideata dal precedente ministro Livia Turco e che doveva svolgersi appunto in questo periodo. Si trattava di passare dai messaggi generalisti a quelli rivolti a target precisi. Nella prima parte, per la prima volta nella storia colpevole italiana di non lotta all’Aids, si parlava finalmente chiaramente di preservativi, con un spot specifico dedicato di cui testimonial è stata Ambra Angiolini.
Purtroppo in Italia dopo decenni di ommissioni colpevoli da parte dei responsabilii politici della Sanità, la parola preservativo è ancora una parola tabù e sesso è una parola che viene pronunciata ancora con un certo imbarazzo, quindi, è forte il rischio che la breve parentesi dell’anno scorso venga cancellata. Chiediamo a Sacconi di pronunciarsi pubblicamente e di dirci come intende agire.
Invitiamo il Ministro ad approfittare della manifestazione nazionale del Bologna Pride del 28 giugno per far partire in tutta Italia una diffusa distribuzione di preservativi nei luoghi di aggregazione giovanile etero ed omosessuale; un milione di preservativi ed opuscoli informativi per combattere efficacemente la preoccupante tendenza a dimenticare una patologia, che invece è di nuovo in preoccupante espansione tra tutte le generazioni, tra tutti gli orientamenti sessuali.
Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay