Fano, prete scomunica coppia gay

  

Anatemi contro il matrimonio gay – con tanto di nomi e cognomi e qualifiche professionali – dal pulpito della chiesa di San Giuseppe al Porto a Fano (PU).

Non sara’ certo facile dimenticare l’omelia che il sacerdote della parrocchia del porto ha pronunciato sabato pomeriggio, poco dopo le 17, nel bel mezzo del rito celebrato per unire in matrimonio una coppia fanese.."classicissimi" lui&lei.

Nel mirino del parroco gli ormai celebri fidanzati omosessuali fanesi Fausto Schermi ed Elvin Van Dijk, dirigente comunale il primo e dj-animatore il secondo, che lo scorso 17 Luglio dopo anni e anni di convivenza sotto lo stesso tetto (21 per la precisione) hanno annunciato la decisione di covolare a nozze in Olanda, paese originario di Elvin in data 16 Agosto.

Inevitabile che la notizia non scatenasse una serie di reazioni nella società fanese chiamata per la prima volta a confrontarsi "sul serio" con un matrimonio gay. Unione che i due hanno pubblicizzato dai microfoni di una radio locale "per infondere coraggio in coloro che si sentono costretti a vivere con disagio la propria natura". Ma per Fausto ed Elvin la questione riguarda anche i diritti civili: dalla pensione di reversibilità al sostegno in caso di malattia fino ad altri ostacoli che la vita può riservare. Concetti e principi che se da un lato hanno ulteriormente convinto chi era a favore delle unioni gay, dall’altro hanno acuito la spaccatura con chi le ha sempre ritenute destabilizzanti dei principi cardine della famiglia.

E nel pieno dell’omelia nuziale, davanti a sposi ed invitati attoniti, il celebrante ha lodato l’esempio dato dai due giovani che stava unendo in matrimonio e non ha avuto remore a condannare la decisione della coppia gay, mettendo all’indice dall’altare – pronunciando tanto di nome, cognome e qualfiche professionali – Elvin Van Dijk e Fausto Schermi, quest’ultimo dirigente presso i servizi educativi del Comune. "E a costui dovremmo affidare l’educazione dei nostri figli?" ha sentenziato con ironia il sacerdote davanti ad una platea a metà tra l’incredulo e l’ammutolito.


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