Roberto e Miguel hanno detto sì

  

E’ stato Pedro Zerolo, deputato gay del Partito socialista spagnolo e autore della legge sulle nozze gay, a unire in matrimonio a Madrid Roberto, italiano di 28 anni, e Miguel, spagnolo di 30 anni.

Roberto era elegantissimo, in smoking con la cravatta arcobaleno simbolo del movimento gay. Gli sposi si sono scambiati fedi bicolore, di platino e oro, e sono stati distribuiti agli ospiti confetti viola, offerti da una nota azienda abruzzese.

Testimone delle nozze, Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma: "Sono molto commosso da questa celebrazione – dichiarae – che è avvenuta in un clima sereno ed emozionate. Conosco Roberto da oltre 12 anni e mi sembra assurdo che per avere pari diritti sia dovuto emigrare e abbia dovuto ricostruire da zero la propria vita. Inoltre, voglio ringraziare Pedro Zerolo per aver deciso di celebrare questa unione, e l’azienda Pelino per aver offerto i confetti, regalando un clima un pò più italiano anche a queste nozze. Nelle prossime settimane, cominceremo l’iter perchè gli sposi possano veder riconosciuto il proprio matrimonio anche nel nostro paese, come chiede l’Unione Europea agli stati membri".

"Siamo qui per celebrare una nuova famiglia – ha detto Pedro Zerolo, celebrando le nozze – con la benedizione del re di Spagna e della Costituzione, speriamo che anche in Italia presto si possa presto".

Emozionatissimo lo sposo italiano, che spiega: "Vivo a Madrid da 3 anni e mezzo, lavoro come tecnico informatico. Vengo da una famiglia cattolica e lavoratrice, come la maggior parte dei miei connazionali ho sempre saputo di essere gay, ma solo da quando sono in Spagna ho scoperto cosa si prova ad essere una persona ed oggi, con mio marito, mi sento finalmente un cittadino come tutti gli altri. In Italia – continua Roberto – mi sono sempre sentito diverso, a disagio, ed ho subito molte discriminazioni: sono stato ripetutamente picchiato, umiliato e deriso a causa del mio orientamento sessuale. In Italia ho sempre avuto la percezione che gli altri ponessero sempre la mia sessualità al centro della loro idea di me, come un filtro opaco attraverso il quale non riuscivano ad intravedere altro"


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