Diaco omofobo prét-à-porter

  

Ci sono personaggi mediatici che cambiano le loro idee a seconda di come cambiano le mode del momento e che fanno dichiarazioni cercando di essere sempre trendy. Il sig. Pierluigi Diaco è uno di questi.

Quando nel marzo 2007 accettò di presentare la manifestazione Diritti Ora in favore di una legge che riconoscesse pubblicamente gli amori omosessuali, Diaco credeva che promuovere i diritti per le persone LGBT fosse un atteggiamento cool.

Purtroppo una settimana dopo si accorse che sarebbe stato più chic essere filo-ecclesistici e quindi dichiarò all’Avvenire: "Da cattolico, non potevo certo condurre una manifestazione contro la Chiesa, tant’è vero che quando sono partiti striscioni e slogan contro Mastella, Andreotti e la Cei li ho zittiti".

Lo ritroviamo pochi mesi fa, a fare l’opinion leader in TV a Scalo76 e ad attaccare Franco Grillini perché era diventato glamour fare i tolleranti, ma non ostentare il proprio orientamento sessuale.

Infine rieccolo oggi, a celebrare la Giornata della Memoria con un intervento old fashioned su Il Foglio sulla conservazione dell’identità gay.

"E’ frocio-mania. Dilagante e martellante, la gaiezza ambisce ad imporsi come ideologia. La faccenda, patetica a dir poco, tradisce l’intera letteratura omosessuale, le sue poesie, le sue liriche, le sue idee. L’orgoglioso della diversità è andato a puttane, oggi il frocio moderno vuole sentirsi tristemente uguale ad un uomo spostato; vuole ingoiare gli stessi antidepressivi e gli stessi rospi. Sono ormai ricordi sbiaditi le caccie notturne, i baccanali erotici sulla Casilina, i libri di Umberto Saba, i feticismi consumati in quel garage di P.zza Dante, i sudori di quei corpi senza identità, le frociate contadine nelle case in campagna degli amici. L’Arcigay ha cestinato tutto con maligna faciloneria. E’ nato l’autoritarismo gay: una dittatura del cazzo!"

Purtroppo anche questa volta dimentica che le sue esternazioni e il suo linguaggio colpiscono la dignità e la sensibilità di milioni di persone omosessuali. Davvero un campione di omofobia prét-à-porter.


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