Diverso da chi?

  

“Diverso da chi?”
regia di Umberto Carteni
con Luca Argentero, Claudia Gerini, Filippo Nigro
In collaborazione con Friuli Venezia Giulia film Commission

In uscita nei cinema italiani venerdì 20 Marzo 2009

una produzione Cattleya
distribuzione Universal Pictures


Piero (Luca Argentero), brillante trentacinquenne gay, è “fidanzato in casa” con Remo (Filippo Nigro) e vive in una città del nord-est. Per testimoniare il “diritto alla diversità” partecipa alle primarie del centrosinistra ma, per una serie di eventi imponderabili, le vince e si trova ad essere candidato sindaco, tra i pregiudizi degli avversari e lo sgomento del suo partito.

Come può un gay diventare sindaco nel “profondo nord”? Per bilanciarlo gli affiancano Adele (Claudia Gerini), moderata tutta d’un pezzo, contraria persino al divorzio, un simbolo vivente dei valori tradizionali conosciuta come “la furia centrista”.

L’inizio della campagna è un’ecatombe: Piero e Adele litigano su tutto. Ma Remo, più romantico, capisce le donne e fornisce al compagno consigli su come ingraziarsi Adele.  Piero inizia a “corteggiare politicamente” la sua vice fino a trovare un accordo ma la situazione gli sfugge di mano e i due vengono travolti da un’attrazione irresistibile. Galeotto fu il compromesso: il “gay duro e puro” e la “moderata di ferro”  precipitano in una relazione segreta che va contro i loro valori, le loro identità, la loro linea politica.

A questo punto Piero è a dir poco confuso: sceso in campo per difendere il diritto alla libertà sessuale, ora vive di nascosto una “storia proibita” con una donna mentre, grazie alla campagna elettorale, è ormai un simbolo del movimento gay! Cosa diranno i suoi elettori? Cosa penseranno i suoi avversari? Ma soprattutto come dirlo a Remo?

Tra mille peripezie di ogni genere e grado, Piero dovrà tentare di sbrogliare la situazione nella quale si è cacciato e capire da che parte stare… Lui, che della propria “diversità” aveva fatto un cavallo di battaglia dovrà affrontare la sua situazione di uomo “due volte diverso” fino a porsi una domanda: ma diverso da chi?

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Nota del regista Umberto Carteni

Il film “Diverso da chi?” rappresenta uno spaccato della nostra società e della sua sempre più rapida maturazione. Si entra dalla porta della quotidianità e si arriva sin dentro l’anima dei protagonisti. Abbiamo affrontato le tematiche legate al tema dell’omosessualità sotto una luce nuova e, a mio avviso, più giusta.

L’omosessualità non più, dunque, come universo estraneo e sospetto, ma assolutamente connaturato alla società e, anzi, arricchente.

Il protagonista ci offre l’occasione di percorrere il travaglio dell’accettazione della propria identità sessuale, che muta, una prima volta, con la scoperta della propria omosessualità e, poi, una seconda, quando si trova a vivere le pulsioni dell’attrazione per una donna.

I personaggi principali della storia, a loro volta, si trovano a dover affrontare i terremoti dei sentimenti e a dover subire il corso degli eventi.
L’elite della politica soccombe sotto le spinte di una comunità che esprime la necessità, a volte spregiudicata, del “nuovo”. Si annullano le vecchie regole e riescono finalmente ad emergere, dal piatto grigiore, i soggetti della vita vissuta. Questo lo si vede accadere, senza indugiare su un racconto nel racconto. E così, una storia straordinaria e normale, offre allo spettatore uno specchio per valutare le proprie convinzioni di fronte alle vite degli altri. Solo uscendo dagli schemi si può conquistare la comprensione della complessità della vita e, a volte, basta guardare con occhi non imparziali, per scorgere quello che c’è di vero e profondo nella normalità delle nostre giornate.
Le emozioni dei personaggi sono la via su cui si dipana, con intensità, l’attualità dei temi proposti. È un film che farà certamente discutere. I paradossi danno leggerezza ed ironia, senza cadere nel grottesco.

L’interpretazione mette in luce gli aspetti psicologici dei personaggi. La messa in scena del quotidiano è spesso ricca di comicità. La leggerezza è il codice della comunicazione.
Lo stile del film è leggero e candido, ma capace di non tradire l’intelligenza delle cose. Evidenzia la contraddizione nella forma e nel contenuto.

Intervista all’attore Luca Argentero

Di cosa parla il film?
La tematica del film è molto ben spiegata nel titolo Diverso da chi? Un enorme punto di domanda per parlare di differenze e diversità che nell’immaginario collettivo sono molto attuali. Nello specifico, il film maschera una pungente satira politica con questa sorta di ménage à trois che s’instaura tra Piero, Remo, che è il suo compagno, e Adele, interpretati rispettivamente da me, Filippo Nigro e Claudia Gerini. Piero e Adele verranno a strettissimo contatto per motivazioni di lavoro e da lì nasceranno scene ed equivoci estremamente divertenti.

Come descriveresti il tuo personaggio?
Per connotare adeguatamente il personaggio di Piero sono servite lunghe discussioni in fase di preparazione del film. Una grossa mano è arrivata dai costumi. Credo infatti che dagli abiti di Piero si evinca buona parte delle sue caratteristiche. Piero è una persona colta e affermata. Presidente dell’Arcigay, ha una cattedra all’università ed è politicamente impegnato. Un uomo realizzato e socialmente integrato. Inoltre porta avanti le sue diversità come un valore aggiunto alla comunità in cui vive. Ha un modo molto aperto di vedere la vita, la società, il lavoro e la politica. Questa è stata la sua vera conquista.

Come ti trovi con il genere commedia?
Le sceneggiature di Fabio Bonifacci, con cui personalmente ho già avuto modo di confrontarmi (Lezioni di Cioccolato di Claudio Cupellini) sono di base molto divertenti. Le battute sono scritte bene, le situazioni sono spassose e in scena cerchiamo sempre di migliorarle. L’obiettivo è quello di adattarle allo spazio scenico, alla nostra fisicità, tutti elementi che possono senza dubbio portare un notevole arricchimento. È stato un piacere lavorare con persone come Claudia, che ha grande talento e un’impareggiabile dimestichezza con i tempi comici, e Filippo che è un ottimo attore. Anche con Umberto Carteni che da giovane regista porta con sé tutto l’entusiasmo degli esordi. Siamo stati i primi a divertirci sul set e questo è, a mio avviso, un ottimo termometro della reale bontà del lavoro svolto.

I punti di forza del film?
Uno dei punti di forza di questo film è quello di cercare di far ridere in modo naturale, senza dare gomitate allo spettatore e mantenendo una certa eleganza. Inoltre c’è senza dubbio l’aspetto sentimentale della commedia che nasconde però, una feroce satira politica. All’inizio, in fase di lettura, c’erano ancora delle parti che sembravano difficili da sviluppare. Invece, quando ci siamo trovati sul set, le cose hanno iniziato a funzionare spontaneamente.

Intervista all’attrice Claudia Gerini

Come definiresti il film?
Diverso da chi? secondo me è una commedia sentimentale sofisticata che gioca sui diversi aspetti dell’animo umano e sui diversi percorsi che ognuno di noi compie per arrivare ad essere sé stessi. In questo contesto la politica serve più che altro da sfondo e le dinamiche dei giochi di potere sono viste da un punto di vista comico. Il tema dell’omosessualità, invece, è trattato in modo brillante, anche se veritiero. La cosa che mi è piaciuta subito, leggendo il copione, è proprio il fatto che non si parla di un omosessuale che improvvisamente si scopre etero, ma di un omosessuale che incontra un’altra anima, un altro corpo, un’altra chimica, che, in qualche modo, lo sconvolge e lo attrae.

Come descriveresti il tuo personaggio?
Adele è una donna totalmente diversa da me. Nel film la chiamano “la furia centrista” perché fa politica da quando ha tredici anni. E forse questo è l’unico punto di contatto tra noi: il fatto che anch’io lavoro da quando ho tredici anni. Adele è una cattolica apparentemente bigotta che non riesce superare l’empasse sentimentale in cui è piombata dopo un divorzio tormentato. È una donna piena di tabù che resta bloccata sia nella vita professionale che in quella privata. Piero rappresenterà per lei un punto di svolta, una piccola grande rivoluzione.

Ti piace cimentarti nella commedia?
In questo caso mi piaceva l’idea di cimentarmi in una smart comedy, una commedia sentimentale sofisticata, capace di farti pensare, sorridere ed emozionare. Soprattutto mi interessava fare questa commedia degli equivoci, che racconta la storia dal punto di vista delle due vittime. Anche l’idea di interpretare il ruolo di un politico mi affascinava moltissimo.

Come ti sei trovata a lavorare con Umberto Carteni?
Diverso da chi? è il primo lungometraggio di Umberto, per cui ha riversato in questo progetto un entusiasmo e una passione quasi infantili, nel senso buono del termine, perché contagiosi e divertenti. È un regista molto libero e sicuro di sé che sceglie di trovare due o tre soluzioni alla chiusura di una scena. È molto interessato alle vicende umane e romantiche ed ha uno spiccato senso dell’umorismo. Inoltre ha quel buon gusto che serve per far ridere e quindi si rivela molto adatto al genere commedia.

Quali pensi che siano i punti di forza del film?
Diverso da chi? è un film divertente e pieno di sorprese, adatto a chi desidera trascorrere una serata buffa e romantica. Parla di amore, di cambiamenti, di vizi (italiani). Tocca con ironia temi delicati come l’omosessualità senza scadere nei clichés. Penso che questo film sia interessante proprio perché non dà giudizi e lascia libertà di interpretazione allo spettatore.

Come è stato lavorare con Luca e Filippo?
Mi sono trovata molto bene sia con Luca che con Filippo, due personalità molto diverse. Luca l’ho trovato un attore generoso, molto attento e meticoloso nella sua preparazione, con un carattere molto compatibile con il mio. Anche Filippo è un attore molto rigoroso, pieno di sfumature, di attenzioni ed è per questo che mi è piaciuto molto lavorare con lui. Siamo un bel trio!

Intervista all’attore Filippo Nigro

Come descriveresti il tuo personaggio
Remo è un personaggio interessante. È un critico culinario che scrive guide di ristoranti. Viaggia molto ed è frustrato perché non riesce a passare tanto tempo con il suo uomo. E’ innamorato di Piero ed é fedele. È il lato femminile della coppia. Interpretando un gay, la sfida era quella di creare qualcosa che non fosse riconducibile a un cliché, ma neanche nettamente diverso da come posso apparire io. Sono stato particolarmente attento, per esempio, al modo in cui Remo cammina e muove le braccia. Me lo immaginavo, fin dalla prima lettura, un personaggio molto attento all’eleganza esteriore e al portamento. Cosa che poi ha coinciso con l’idea che aveva anche il costumista, Roberto Chiocchi.

Ci parli del film?
Senz’altro Diverso da chi? è un film che tocca temi attuali come l’omosessualità, i giochi politici, i DICO con toni da commedia divertente e sofisticata. Ma in fondo si tratta di un triangolo, di due storie d’amore intrecciate. Fin dalla prima lettura il personaggio di Remo mi ha particolarmente colpito; mi stimolava l’idea e la possibilità di cimentarmi con questo ruolo, pensavo a come l’avrei fatto. Ed era un buon segnale.

Come ti sei trovato a lavorare con Umberto Carteni?
Con Umberto mi sono trovato bene. È il suo primo lungometraggio, ma credo che abbia un certo gusto per commedie come questa. Soprattutto ha orecchio per i tempi comici, è attento e ti ascolta sulla battuta. A volte capita che ti danno buona una battuta e tu, come attore, non sei convinto come spesso può capitare ad un attore a causa di insicurezze varie. E a volte la tua incertezza può coincidere con quella del regista. Lui è molto attento e ti ascolta molto.

Come è stato lavorare con Luca e Claudia?
Claudia è stata una partner eccellente, sempre interessata a far funzionare la scena, attenta alla battuta dell’altro e non solo al suo personaggio. Questa è, a mio avviso, una grande dote. Anche con Luca mi sono trovato benissimo, abbiamo avuto fin dall’inizio un buon feeling. Devo ammettere che i nostri personaggi, per come erano scritti, ci hanno aiutato.

I punti di forza del film?
È una commedia divertente ed elegante in cui il gusto per la battuta si sposa con una certa irriverenza nei confronti delle dinamiche socio-politiche italiane. Noi ci siamo divertiti molto a farla.


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