“Volevamo dare una lezione ai froci!”

  

Si rimane senza parole davanti all’ennesima aggressione ai danni di una persona omosessuale. Il fatto è accaduto alcune settimane fa in una piazza centrale di Pordenone ed è stato reso noto questa mattina dalla polizia.

Un trentenne omosessuale disabile è stato aggredito da tre persone, di cui due di 20 e 21 anni, picchiato e ripetutamente insultato. I tre sono stati individuati e denunciati dalla polizia e secondo gli accertamenti in corso avrebbero organizzato da tempo il raid perché come da loro dichiarato “volevamo dare una lezione ai froci”.

Questo episodio accade di fronte all’assenza drammatica di politiche sociali e culturali da parte delle istituzioni – Governo e Parlamento in testa – al fine di contrastare questa lunga ondata di omofobia e di violenze d’odio che negli ultimi anni si è abbattuta sul Paese.

In particolare nel Nord-Est la cultura delle ronde leghiste sta alimentando un clima di sfiducia, pregiudizio e paura dell’altro che legittima a rifiutare ogni diversità e fa sì che la “giustizia fai-da-te” del nostro paese sia in mano a gruppi di fanatici integralisti.

Da anni chiediamo l’approvazione di una legge contro i reati di natura omofobica, che però non vede ancora la luce. Esiste, quindi, una precisa responsabilità politica se, come sta accadendo in Italia, le persone LGBT sono lasciate da sole, in balia di squadracce di balordi o di frange violente dell’estrema destra.

Chiediamo di nuovo al Governo di intervenire e al Parlamento di proseguire nella discussione, ferma alla Camera, sulle norme contro l’omofobia, di cui è relatrice l’onorevole Paola Concia.

Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay


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